E le chiamano alleanze…

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Una politica locale 'impazzita' alla ricerca di una candidatura piuttosto che di un'identità. Con chi fare le alleanze? Il dramma interno del Pd.

Basterebbe analizzare la situazione interna del Pd per avere la percezione di come sia “impazzita” la politica locale. Il segretario Simone Costanzo (che fa parte dell’AreaDem del ministro Dario Franceschini e del senatore Bruno Astorre) nei mesi scorsi aveva preso le distanze dalla corrente di Francesco De Angelis (quella del presidente nazionale Matteo Orfini) e Mauro Buschini (che sta con De Angelis ma anche con Nicola Zingaretti, a sua volta posizionato con Andrea Orlando, almeno fino a pochi mesi fa). Sembrava che Costanzo fosse propenso ad un’alleanza con Francesco Scalia, punta di diamante dell’area del ministro Luca Lotti. Naturalmente Scalia ha un asse con Nazzareno Pilozzi (uomo di Gennaro Migliore, ormai in contatto però anche con il sottosegretario Maria Elena Boschi). Invece nelle ultime settimane Costanzo sembra aver ripreso il dialogo con De Angelis.

Naturalmente la chiave di lettura sono le candidature alla Camera, al Senato e alla Regione.

Antonio Pompeo, presidente della Provincia e sindaco di Ferentino, ha fiutato l’aria e si è tirato fuori dalle regionali. Vuole restare a fare il sindaco. Anche perché nella guerra interna che si profila potrà tranquillamente adagiarsi sulla riva del fiume e contare i “cadaveri politici” che passeranno.

Ma con chi farà alleanze il Pd? Articolo 1 Mdp di Massimiliano Massimi e Luciano Gatti non vogliono avere nulla a che fare con il partito di Renzi. Al convegno a Frosinone hanno invitato le delegazioni di Possibile, di Sinistra Italiana e anche del Psi.

Contemporaneamente però Campo Progressista di Giuliano Pisapia sta organizzando le truppe: il 13 a Frosinone manifestazione con Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio. Anche loro proveranno a riunire la sinistra. Un derby nel derby. Per capire gli schieramenti bisognerà aspettare e verificare se Nicola Zingaretti si candiderà per il bis alla Regione: a quel punto sarà chiaro quale sinistra lo sosterrà e quale no.

Nel centrodestra non va molto meglio. Forza Italia, attraverso la paziente cucitura di Mario Abbruzzese, da tempo fa alleanze stabili con Fratelli d’Italia e Noi con Salvini. Però anche in questo caso le regionali saranno importanti: Massimo Ruspandini vuole candidarsi, Fabio Forte pure. E comunque in Noi con Salvini bisognerà capire chi guiderà il partito dopo il periodo di commissariamento.

Al centro sta Alternativa Popolare del coordinatore regionale Alfredo Pallone, che lancia siluri all’indirizzo del Pd, ma non risparmia Forza Italia di Mario Abbruzzese. Provando a interloquire direttamente con Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo.
In Forza Italia, però, Nicola Ottaviani non ha ancora scoperto le carte: lo farà quando dovranno essere definiti i candidati eleggibili al Parlamento e alla Regione Lazio.

Gli unici a non avere problemi sulle candidature sono quelli del Movimento Cinque Stelle: sul territorio verranno fatte le primarie, da verificare se quelle classiche del Movimento (on line) o di tipo diverso. I problemi dei Cinque Stelle sono sulla candidatura alla presidenza della Regione Lazio: Roberta Lombardi, Valentina Corrado, Davide Barillari.
Non sarà facile, ma è niente in confronto al “caos agitato” degli altri schieramenti.