Fuga dalla sconfitta, l’ultima figata della politica

Tutti diranno di avere vinto. In realtà con le prossime elezioni ci saranno vincitori e sconfitti. Ecco perché c'è chi ora annuncia che salterà un giro. Gli esempi in provincia di Frosinone

Alle prossime elezioni politiche vinceranno tutti: potenza del Rosatellum, maggioritario proporzionalizzato. A parole vinceranno. In pratica però non vincerà nessuno e la prossima si annuncia come una legislatura brevissima (da 6 mesi a due anni scommettono le vecchie volpi di Montecitorio e Palazzo Madama). Forse è questo il motivo per il quale in diversi stanno annunciando che non si candideranno, che resteranno fermi un giro. Per poi ripresentarsi quando si tornerà alle urne in una situazione completamente cambiata.

 

Alessandro Di Battista è stato il primo a dare l’annuncio: tra i leader principali dei Cinque Stelle continuerà a fare politica. Ma non in Parlamento. Così, se alla fine l’esperienza di Luigi Di Maio dovesse fallire o finire, sarà lui a guidare truppe penta stellate nel vero assalto politico al Palazzo. Il prossimo.

 

Giuliano Pisapia si è arreso. Può darsi pure che ci ripenserà, ma intanto non sarà lui il possibile leader del centrosinistra.

 

Il vero scontro è quello tra Matteo Renzi e Massimo D’Alema: Paolo Gentiloni e Pietro Grasso sono i centravanti, ma in panchina ci sono l’ex rottamatore e il leader Massimo. Forse Renzi la sua grande occasione l’ha persa: dopo la sconfitta del referendum dello scorso anno, anche lui doveva prendersi due o tre anni sabbatici. Invece ha insistito e adesso si gioca tutto nella paluda parlamentare.

 

Nemmeno il ministro degli esteri Angelino Alfano si candiderà: il leader di Alternativa Popolare ha capito che l’aria che tira in direzione centrosinistra è quella di una sconfitta. Meglio rimanere in panchina e poi rientrare quando la situazione sarà cambiata.

 

La nuova “figata” della politica italiana è non candidarsi e aspettare sulla riva del fiume.

 

D’altronde in questi ultimi anni tutti i leader politici dei partiti non sono stati parlamentari italiani: Silvio Berlusconi (Forza Italia) è stato estromesso, Matteo Renzi (Pd) non è mai stato eletto, Beppe Grillo (Cinque Stelle) non si è mai avvicinato, Matteo Salvini (Lega) è parlamentare europeo, Massimo D’Alema (Mdp) non è negli emicicli parlamentari.
Si comanda meglio da fuori.

 

In provincia di Frosinone qualcuno ha capito che è meglio restare fuori a questo giro. Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani (Forza Italia) per esempio. Il presidente della Provincia e sindaco di Ferentino Antonio Pompeo (Pd), per fare un altro esempio. Probabilmente ci sta pensando anche il senatore Francesco Scalia (Pd).

 

La prossima legislatura avrà due possibilità. In caso di incarico a Luigi Di Maio (Cinque Stelle) di formare il governo, Lega da una parte e Liberi e Uguali dall’altra potrebbero valutare l’ipotesi di un appoggio esterno. O forse anche un’alleanza. Per scongiurare la seconda ipotesi, quella  di un accordo tra Pd e Forza Italia.

 

Nell’uno o nell’altro caso non potrà durare molto, considerando anche la prospettiva dell’Europa. Tra pochi mesi non sarà più Mario Draghi il Governatore della Bce e al suo posto andrà un tedesco. Mala tempora currunt. Ecco perché meglio restare fermo un giro.