Pd, verso lo scontro per la Reggenza: primi colpi sulle candidature

Nel corso della cena di fine anno con Nazzareno Pilozzi è stato sollevato il tema delle candidature alle Regionali. Reclamato un posto. Ma il vero obiettivo è la reggenza del Pd. Per Alfieri.

Fuoco amico su Marino Fardelli. Sulla sua candidatura. Sul suo tandem elettorale con Barbara Caparrelli.

L’argomento è stato uno dei temi che hanno attirato di più l’attenzione nel corso della cena di fine anno organizzata nella trattoria Nu’bazzar dello chef stellato Salvatore Tassa ad Acuto.

Una ventina di commensali, tutti amici del deputato Pd Nazzareno Pilozzi. Ma guai a chiamarla cena di componente.

 

COLPIRE FARDELLI PER COPRIRE ALFIERI

Menù leggero, tutti erano abbastanza ingolfati dai recenti cenoni natalizi. Piccole portate e tutte a base di prodotti tipici ciociari.

Il menù politico è stato lo stesso servito due settimane fa nel corso dell’animata riunione dell’area che fa riferimento al senatore Francesco Scalia. (leggi qui Maretta sui candidati nella componente Scalia). Con portate già viste anche al tavolo della componente di Orlando (leggi qui Qualcuno scenda dal tandem: nel Pd gli Orlandiani reclamano un posto).

In pratica: dove sta scritto che le candidature del Pd alle Regionali debbano essere quelle anticipate in questi giorni dai giornali? Perché ogni componente deve avere due candidati, in modo da crearsi un ‘tandem’ tutto interno sul quale pedalare in coppia (un candidato ed una candidata) sfruttando la nuova legge elettorale regionale che consente la doppia preferenza purché data a due candidati di genere diverso?

Anche gli amici di Pilozzi, così come ha già fatto ufficialmente l’area di Orlando, chiedono che uno scenda dal tandem. Per lasciare un sellino a loro.

Chi vogliono mettere? L’area è pronta a convergere sulla consigliera comunale di Veroli Francesca Cerquozzi. Già al centro della discussione durante la riunione della componente Scalia.

 

IL VERO BERSAGLIO

Rompere gli equilibri. Spacchettare la coppia elettorale già confezionata. Una strategia precisa. Con un obiettivo politico altrettanto chiaro. Aprire la discussione per poter barattare eventualmente un passo indietro con la reggenza del Partito.

L’area Pilozzi ci punta da tempo. Allo scorso congresso provinciale voleva eleggere il sindaco di Paliano Domenico Alfieri segretario provinciale Pd. Ma la necessità di raggiungere un accordo aveva lasciato Simone Costanzo (AreaDem Franceschini – Astorre, con gli orfiniani di De Angelis) alla segreteria e dirottato Alfieri alla presidenza provinciale.

Ora però si pone la questione della segreteria provinciale: perché Simone Costanzo vuole essere candidato alle Regionali. Se dovesse ottenere quella candidatura chi andrebbe a fare il segretario?

Attaccare Marino Fardelli significa aprire la strada del dibattito che potrebbe portare Domenico Alfieri al posto di Simone Costanzo al timone provinciale del Pd.

 

IL TEMA DELLA CENA

Qualcuno, nel corso della cena nella nella trattoria Nu’bazzar ha sollevato la questione. Nazzareno Pilozzi ha tentato subito di raffreddare gli animi.  Ma ha ammesso che la questione della reggenza del Partito è un tema da aprire. Domenico Alfieri segretario pro tempore?  Pilozzi ha parlato di ipotesi utile, a disposzione del Partito ma in un quadro di chiarezza politica.

Nasce allora il tema delle candidature. Strettamente collegato al tema delle Segreteria. Perché tutto a loro? Allora chiediamo noi di avere un candidato.

Quando gli animi si sono infiammati troppo, Pilozzi è tornato ad impugnare l’estintore. Sposando la tesi degli orlandiani: “Sulle cadidature deve scegliere la direzione provinciale e non Alessioporcu.it. L’unico luogo abilitato come sede istituzionale del Partito è la Direzione”. Ma il deputato chiede di vivere la cosa in un’ottica costruttiva e non di rottura.

 

LE ANTENNE DI DE ANGELIS

 

In una possibile frattura dell’area Pilozzi Alfieri con l’area Scalia sarebbe pronto ad infilarsi Francesco De Angelis. Già da tempo i rapporti con Simone Costanzo sono freddi. Ed in questo periodo elettorale sarebbe disposto ad appoggiare un’aspirazione di Alfieri per la reggenza, in cambio di un accordo elettorale.

La prospettiva sarebbe quella di una doppietta per De Angelis: segreteria e elezioni. Relegando Scalia ad una minoranza ancora più ridotta.

Ma la storia insegna. In questi casi, Scalia e De Angelis trovano sempre l’accordo. Perché il banco vince sempre. E loro, fino a prova contraria, in questo Pd sono il banco.