L’amore sbocciato tra le mura della scuola occupata (di F. Dumano)

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I concitati giorni del 1977 in cui venivano occupate le scuole ed Arpino era la capitale della protesta studentesca. La repressione, durissima. Ma anche una tenera storia d'amore

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

E… ops: la location dei Ricordi in Bianco e Nero questa volta non è Arpino. Genesio e Tiziana: con loro – se la memoria non mi tradisce – un autista ci traghettava spesso tra Arpino, Sora e Isola del Liri.

 

Su Genesio si potrebbe scrivere un romanzo. È uno dei protagonisti del Movimento degli Studenti, una delle vittime sacrificali della repressione del post occupazione. Sospeso per un anno da tutte le scuole della Repubblica Italiana. Fidati, la sfilza di reati attribuiti, oggi farebbe sorridere anche il docente più reazionario della galassia del pianeta scuola.

 

Tiziana e Genesio sono un viaggio chiamato Amore. Una storia nata nel ’77 o forse anche prima.

 

Genesio, per leggere questi ricordi in bianco e nero, dovrà citofonare a Tiziana, perché lui è l’emblema ancora oggi del no social, un no global della nuova tecnologia: con lui bussa il postino, al massimo usa il cellulare per una telefonata.

 

Conosciuto in quel movimento di sognatori e idealisti del ’77, sognava un’altra scuola, i suoi sogni sono stati strappati dalla repressione. Bisognava colpire i responsabili di un’occupazione all’Itis di Arpino, che era diventata punto di riferimento per tutta la provincia. Se invece di trovarci ad Arpino, l’occupazione e la sua repressione così dura fosse stata a Roma sarebbe diventata un caso nazionale.

 

Non ci fu il sostegno e la mobilitazione dei partiti della sinistra, tanto meno i sindacati scuola, il Movimento degli Studenti fu lasciato solo.

 

Così, ad Arpino furono individuati i ”capi” dell’occupazione e condannati “in maniera esemplare”: espulsi per un anno da tutte le scuole di Italia. Ricordi in bianco e nero: si erano ”macchiati” di un reato che all’epoca veniva considerato inaccettabile: scritte nei bagni, una scritta pericolosa. Oggi fa sorridere, diciamolo, l’ho trovata in molti bagni, sui banchi, nei diari, ma… ricordi in bianco e nero, nel ’77 quella scritta era considerata sovversiva. Diceva:”Madonna, tu che hai concepito senza peccato, fammi peccare senza concepire

 

Ci fu il processo nelle aule e poi nei tribunali. Fu estenuante, soprattutto per quel silenzio e la mancanza di solidarietà.

 

Qualcuno di quei protagonisti non ama più parlarne, altri come Pio Conflitti hanno raccontato quella pagina alle nuove generazioni.

 

Genesio, di quegli anni, porta con se il nucleo più bello: ”quel viaggio chiamato Amore”.

 

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