Tajani, la strada per Palazzo Chigi val bene Gasparri governatore

Il veto sulla legge Fornero significa mettere un ostacolo insormontabile alle larghe intese con il Pd. Tajani intanto sa bene di doversi tenere pronto per Palazzo Chigi

«Altro che patto del Nazareno in salsa laziale, se il centrodestra vince in Lombardia e nel Lazio sarà impossibile non dare l’incarico di formare il Governo ad un esponente indicato da Silvio Berlusconi. Nel Lazio vogliamo vincere»: un autorevolissimo esponente del centrodestra, che per ovvie ragioni preferisce mantenere l’anonimato, è chiarissimo. La chiave di lettura fornita l’altro giorno da Dagospia (leggi qui Il patto del Nazzareno rispolverato per il Lazio) non lo convince.

La strategia di Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini è stata definita e un punto non lascia spazio ad interpretazioni: il superamento della legge Fornero. Significa mettere un ostacolo insormontabile ad accordi larghi, anche con il Pd.

Il Partito Democratico si sta preparando a giocare l’ultima carta per cercare di recuperare terreno: come possibile candidato alla presidenza del consiglio verrà lanciato Paolo Gentiloni e Matteo Renzi lo renderà chiaro nei prossimi giorni. Una mossa obbligata per cercare di frenare l’emorragia di consensi, che, stando ai sondaggi, continuano ad uscire dal centrosinistra.

In queste ore il problema del centrodestra è: chi candidare nel Lazio? Maurizio Gasparri è il grande favorito, ma al di là del passo indietro di Roberto Maroni in Lombardia, c’è il dilemma del gioco ad incastri maturato nelle ore scorse ad Arcore. In virtù del quale se la candidatura in Lombardia è leghista, nel Lazio scende in campo Gasparri. Se a Milano si candida Maria Stella Gelmini, nel Lazio entra in gioco Fabio Rampelli. A meno di un improvviso e radicale ripensamento su Sergio Pirozzi.

In queste ore il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani si sta consultando con i fedelissimi. Fra i quali ci sono Mario Abbruzzese e Nicola Ottaviani, consigliere regionale e sindaco di Frosinone.

Tajani sa bene che è in corsa per l’incarico di premier. Malgrado le smentite di rito, l’ultima due giorni fa da Maria Latella su Sky: “Sto bene a Strasburgo”. (leggi qui Elezioni, via ai vertici tra i big: due i nomi per il Lazio).

Tajani politicamente non ama Gasparri. Ma se la vittoria nel Lazio diventa il grimaldello per Palazzo Chigi, allora va bene.