La grande sconfitta di Mario Abbruzzese

Mario Abbruzzese ha perso. Non viene eletto alla Camera dei Deputati. Sconfitto dalla candidata del Movimento 5 Stelle. Il Ko a Cassino, Pontecorvo, Aquino e Castrocielo.

Il grande sconfitto di queste elezioni è Mario Abbruzzese. Le porte di Montecitorio restano chiuse per 177 voti. La miseria di 177 preferenze su 137.292. È lo 0,13% .

Nel collegio di Cassino diventa deputato Ilaria Fontana del Movimento 5 Stelle. Sconfiggendo quello che doveva essere il grande vincitore, il trionfatore, il condottiero della gioiosa macchina da guerra in una campagna elettorale fatta solo per celebrare con anticipo il suo trionfo. Non è stato così.

Mario Abbruzzese ha preso 51.735 voti, Ilaria Fontana è diventata deputata con 51.912 voti. È il 37,68% contro il 37,81%

ANATOMIA DI UNA SCONFITTA

Mario Abbruzzese ha perso nella sua città. Ha perso a Cassino. In modo netto. Gli elettori cassinati hanno votato il Movimento 5 Stelle. Assegnando circa tre punti di vantaggio ed Ilaria Fontana, candidata calata da Frosinone più per obbligo di rappresentanza che per combattere sul seggio. Invece lei ha conquistato il 36,18% dei consensi (7243 voti) lasciando Mario al 33,4% (6.701 voti)

Il paradosso vuole che a tenere a galla Mario Abbruzzese sia stato il candidato schierato dal centrosinistra: il professor Gianrico Ranaldi ha preso quasi il 24% dei voti, sottraendoli al M5S. Che altrimenti avrebbe dilagato.

A Sora Abbruzzese ha vinto. Di poco: meno di due punti di vantaggio sui grillini.Ha preso il 39,8% (6060 voti) contro il 38,07% di Ilaria Fontana (5794 voti). Qui il Pd è scomparso: Ranaldi è andato appena oltre il 15% ed è il prezzo che si paga per avere demolito, poco alla volta, un Partito. Incapace di esprimere una candidatura efficace a sindaco, alla fine ha visto eleggere il suo potenziale candidato ma a capo di uno schieramento civico fatto dal centrodestra. Follie di questo Pd.

A Pontecorvo ha vinto il M5S e Abbruzzese ha perso: Ilaria Fontana ha preso 3211 voti (40,8%) mentre l’ex presidente del Consiglio Regionale si è fermato a 3032 (38,5%). Nelle liste di Forza Italia per il Parlamento c’è addirittura il vicesindaco ma non deve avere portato gran ché. Il grande interrogativo poi è: per chi ha votato l’ex sindaco Riccardo Roscia? Pilastro di Noi con l’Italia ha portato appena 278 voti: la prova provata l’avremo con il dato sulle Regionali, nelle quali Roscia è candidato in prima persona.

A Monte San Giovanni Campano Mario Abbruzzese ha recuperato: ha vinto bene, prendendo 3233 voti ma soprattutto lasciandone al M5S solo 2721, poco più di sei punti di vantaggio che sono una trasfusione vitale in una competizione combattuta fino all’ultima goccia di consenso.

Testa a testa ad Isola del Liri: per la candidata del M5S i voti sono stati 2579 mentre Mario Abbruzzese si è fermato a 2499 voti.

Il consigliere regionale uscente finisce ko a Roccasecca dove il sindaco Giuseppe Sacco è uno dei sostenitori di Abbruzzese. Invece ha vinto il Movimento 5 Stelle: con quasi nove punti di vantaggio. Ad Ilaria Fontana è andato il 44,2% dei voti, ad Abbruzzese è andato il 35,6%. Anche qui c’è da vedere dove sono andati i voti dell’ex sindaco Giovanni Giorgio: grande deluso dal Pd (a Ranaldi solo il 14,4%) in questa tornata non si è impegnato più di tanto, lasciando andare i suoi consensi verso i grillini.

Poi il dato che ribalta lo scenario in maniera definitiva: Aquino, San Vittore del Lazio e Castrocielo. Sono loro a chiudere definitivamente il cerchio. E la porta di Montecitorio a Mario Abbruzzese.

A San Vittore del Lazio il sindaco Nadia Bucci è tra quelli vicini ad Abbruzzese: doveva esserci un distacco netto in favore di Forza Italia ma così non è stato, i due candidati sono arrivati testa a testa spartendosi la posta in palio.

Ad Aquino invece si scava il baratro: il M5S  conquista 1316 voti per Ilaria Fontana lasciandone ad Abbruzzese solo 935. Quasi 400 voti di distacco sono un abisso. Troppo alto da recuperare. Montecitorio è irraggiungibile.

Mario Abbruzzese ammette la sconfitta in diretta tv negli studi di Teleuniverso. Gli rimproverano le persone andare via: lui dice «La colpa è di chi perde e quindi la colpa è solo la mia. Ora resto nel Partito e continuo a fare la mia battaglia».

Da Cassino e non da Montecitorio.