In Regione né Savo né Rea: il quinto seggio va a Roma

Non scatta il quinto seggio regionale per la provincia di Frosinone. Niente seggio né per Alessia Savo né per Renato Rea. In quattro alla Pisana. ma ci sono i precedenti di Romolo Rea ed Enzo Di Stefano.

Né l’avvocato Renato Rea  né la dottoressa Alessia Savo: in Regione Lazio vanno solo in quattro dalla provincia di Frosinone. Viene assegnato a Roma l’ultimo seggio, cioè quello che viene aggiudicato tramite la lotteria dei migliori resti. (leggi qui UFFICIALE +++ Ecco i nomi dei 50 consiglieri Regionali del Lazio)

 

Fino alla fine era rimasto in bilico tra il collegio elettorale della Capitale e quello di Frosinone. Tenendo in sospeso sia il sindaco di Arpino Rea (Lista Zingaretti) e sia il sindaco di Torrice Savo (Lega): perché stando ad un’interpretazione della nuova legge elettorale regionale in vigore da quest’anno sarebbe dovuto entrare il primo. Invece un’altra interpretazione spalancava la via della Pisana alla seconda.

 

Nè l’uno né l’altra: i seggi assegnati alla provincia di Frosinone sono quattro: 2 al Pd  Mauro Buschini e Sara Battisti, 1 al Movimento 5 Stelle a Loreto Marcelli, 1 a Forza Italia a Pasquale Ciacciarelli.

 

Il seggio in bilico è andato alla Lega ma a Roma. Viene confermata così la composizione del nuovo Consiglio Regionale del Lazio anticipata ieri (leggi qui Regione, effetto anatra zoppa per Zingaretti. Ecco chi entra): 24 seggi alla maggioranza e 25 all’opposizione. Ai quali ne va aggiunto uno per parte: il presidente Nicola Zingaretti ed il suo avversario meglio piazzato e cioè Stefano Parisi. Totale: 25 a 26

 

La ripartizione definitiva vede quindi al Pd 18 seggi, alla Lista Zingaretti 3 seggi, a Liberi e Uguali, +Europa, Centro Solidale va 1 seggio ciascuno. Il 25mo voto è quello di Zingaretti.

In opposizione: un seggio al candidato presidente arrivato secondo e cioè Stefano Parisi,  a Forza Italia 6 seggi, alla Lega 4 seggi, a Fratelli d’Italia 3 seggi, a Noi con l’Italia 1 seggio. Al Movimento 5 Stelle 10 seggi. Alla lista Pirozzi Presidente 1 seggio. Più il voto di Parisi.

 

Uno scenario in cui Nicola Zingaretti dovrà costruirsi una maggioranza. A meno di non voler essere costretto al dialogo con le opposizioni su ogni singolo provvedimento, tra astensioni o accordi di scopo sui vari temi.

 

Un’aula regionale con pochi volti nuovi. Il parlamentino laziale dello Zingaretti bis sarà un mix tra portatori di voto di lungo corso della politica regionale ed esponenti già passati per varie esperienze tra Parlamento ed enti locali.

Come alle scorse regionali, il presidente uscente del Consiglio Regionale Daniele Leodori del Pd si conferma ‘Mr. preferenze‘ con quasi 18mila voti, seguito da Mauro Buschini con 16.046 e da Adriano Palozzi di Forza Italia. Al quarto posto c’è la candidata presidente del M5S Roberta Lombardi che era in lista anche come semplice Consigliere ed ha ottenuto così 13.200 voti.

 

Nel Pd appaiono sicuri dell’elezione l’assessore uscente all’Ambiente Mauro Buschini, la capogruppo in Campidoglio Michela Di Biase poco sotto le 13 mila preferenze, la presidente del Consiglio comunale di Fiumicino Michela Califano, e poi Marta Leonori già deputata e assessore al Commercio in Campidoglio con Ignazio Marino, e gli ex deputati Marietta Tidei ed Emiliano Minnucci.  Da Latina entrano Salvatore La Penna ed Enrico Maria Forte.

 

Resta fuori l’assessore regionale uscente e capolista Pd Michele Civita, cosi’ come alcuni consiglieri Dem a caccia di una riconferma.

 

Nella Lista Zingaretti sono sicuri di riconferma gli uscenti Marta Bonafoni e Gino De Paolis. Per LeU dovrebbe entrare il presidente del Consiglio comunale di Velletri Daniele Ognibene.

 

Con il calcolo dei seggi si giocano un posto in Consiglio anche il segretario di Radicali Roma Alessandro Capriccioli di +Europa e Paolo Ciani, uno dei responsabili romani della Comunita’ di Sant’Egidio, che ha corso con Centro Solidale.

 

Porta definitivamente chiusa per Alessia Savo? Due consiliature fa il consigliere regionale Enzo Di Stefano dovette lasciare l’aula dopo alcuni mesi: una sentenza del Consiglio di Stato  cancellò tre seggi regionali stabilendo che a Frosinone il numero massimo di seggi era quattro. Nella consiliatura precedente invece Romolo Rea entrò con qualche mese di ritardo in Regione al posto del suo collega di Rifondazione Comunista eletto in un altro collegio, sempre per via di un errata interpretazione del calcolo dei resti.

 

Mai dire mai.