Entro fine settembre 6.810 assunzioni in Ciociaria

Tra luglio e fine settembre ci saranno 6810 nuove assunzioni in Ciociaria. Ma ci sono qualifiche che le aziende ancora fanno fatica a trovare. Il nodo formazione. I limiti ed i vantaggi del Decreto Dignità. L'allarme del sindacato Cisl.

Nel periodo luglio – settembre 2018 previste in Provincia di Frosinone 6.810 assunzioni. Ma circa la metà saranno a tempo determinato. «E il decreto dignità?»

 

Chi ha i numeri

I dati sono quelli di Unioncamere, l’Unione italiana delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura. In pratica è l’ente pubblico che unisce e rappresenta istituzionalmente il sistema camerale italiano. Quindi non le migliaia di bufale che circolano in rete ogni giorno.

Il commento «E il decreto dignità?», invece, è quello della Cisl, Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori della Provincia di Frosinone, una delle più autorevoli e rappresentative Organizzazioni Sindacali. Non una delle tante Associazioni spontanee che rappresentano meno di una Assemblea di Condominio. Tanto appunto per dare attendibilità alle notizie.

 

Le 6.810 assunzioni

Torniamo ai dati: 6.810 sono le assunzioni previste nella Provincia di Frosinone tra il mese di luglio e settembre.

La maggior parte delle nuove assunzioni presunte, saranno operai specializzati e conduttori di impianti, poi professioni commerciali e dei servizi, ma anche profili generici, poi dirigenti specialisti e tecnici ed il numero meno rilevante sono appunto gli impiegati.

Quali sono invece le professioni più difficili da reperire? Progettisti ed Ingegneri, Tecnici Informatici ed Operai nelle attività Metalmeccaniche. Insomma, nonostante in Provincia di Frosinone ci siano molti disoccupati, ancora oggi le imprese fanno fatica a reperire personale che abbia determinate caratteristiche.

 

Emergenza formazione

Manca la formazione. Non c’è gente che sappia fare quei lavori perché nessuno l’ha formata: nessuno gli ha insegnato a fare quei mestieri.

Conferma il segretario generale della Cisl provinciale di Frosinone, Enrico Coppotelli: «Lo sviluppo della persona e la competitività delle imprese sono strettamente legati alla loro capacità di promuovere e avviare processi di innovazione, capacità che si raggiunge solo attraverso percorsi formativi volti all’aggiornamento e alla qualificazione professionale. È questo l’obiettivo della formazione che dobbiamo continuare a pretendere e a promuovere se vogliamo bene al mondo del lavoro nel suo insieme».

I numeri parlano chiaro: sono mesi che in Provincia di Frosinone c’è una ripresa economica ed occupazionale. «Ma siamo in una fase dove il lavoro è precario e mal pagato. Il ruolo della contrattazione è molto importante, soprattutto nelle imprese dove anziché i licenziamenti si parla di assunzioni, investimenti e principalmente di assunzioni a tempo indeterminato».

 

Il decreto dignità

Sul decreto dignità del Governo? Cisl condivide in parte gli obiettivi delle norme.

«Tutti vogliono diminuire la precarietà, figuriamoci e sicuramente tra gli strumenti previsti ce ne sono di positivi: pensiamo agli ostacoli alle imprese che prendono contributi pubblici e poi vanno all’estero lasciando qui i disoccupati».

 

In questi giorni sta facendo discutere la modifica alla disciplina degli incentivi.

«Invece è positivo, ma insufficiente, avere prorogato fino al 2020  l’incentivo  all’assunzione  a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni: si sarebbe dovuto aumentare dal 50 al 100% l’entità della decontribuzione per avere un effetto di qualche consistenza sulla crescita delle assunzioni stabili».

 

Ma allora dove sta la criticità al testo del decreto? «

«In generale il contrasto alla precarietà, che è l’obiettivo dichiarato del decreto, non si ottiene soltanto riducendo le possibilità per le imprese di assumere a termine, ma anche contrastando,  cosa che il Decreto Dignità non fa’ , forme di precarietà e sottotutela ben più gravi, quali le cooperative spurie, l’abuso dei tirocini, le false partite Iva; incentivando in maniera più sostanziosa il lavoro a tempo indeterminato; rafforzando le politiche attive e soprattutto, favorendo crescita e sviluppo. E certamente il contrasto alla precarietà è difficile da conciliare con la reintroduzione dei voucher. Occorrerà ora vedere alla prova dei fatti come queste misure impatteranno nella nostra Provincia».

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