I numeri choc dei ragazzi senza lavoro e in fuga. Ma a nessuno interessa (di L. D’Arpino)

In provincia di Frosinone il più alto numero di ragazzi disoccupati in Italia. Molti hanno rinunciato a cercare un lavoro. I più bravi o intraprendenti scappano all'estero. E la politica non fa niente. Al limite, parla delle elezioni provinciali. Gli unici numeri buoni: quelli del Frosinone Calcio

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

di Luciano D’ARPINO

per IL MESSAGGERO

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Segnatevi questi numeri, ma non giocateli al Lotto perché vi farebbero venire solo gli incubi.

Sono quelli sulla disoccupazione in Ciociaria diffusi dalla Cisl in settimana che fanno venire i brividi, ma che non hanno provocato alcun dibattito o reazione tra i nostri amministratori e parlamentari locali.

 

Ricordiamoli allora, perché non devono essere dimenticati e dovrebbero guidare ogni scelta responsabile per la crescita di questa provincia. Eccoli, dunque: la disoccupazione giovanile è al 47,46%, il valore più in alto in Italia. I Neet, l’acronimo inglese, che indica i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e che nemmeno seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale, sono il 31,13%.

Nel 2017 vi sono state in provincia 78.472 assunzioni, mentre i licenziamenti sono stati 76.525 con un saldo positivo di 2.216 unità.

 

Tutto bene dunque? Macché: i numeri vanno letti e interpretati e approfondendo si scopre che si tratta soprattutto di assunzioni con contratto a tempo determinato (36.289), vale a dire di precari, contro quelli a tempo indeterminato (9.925).

Se chi vive in Ciociaria difficilmente trova un lavoro, c’è chi sceglie allora di andarsene altrove in cerca di fortuna.

A dirlo sono ancora una volta i numeri della Cisl: nel 2017 hanno scelto la via della fuga in 2.435 e nel 2018 saranno sicuramente di più vista la mancanza di prospettive di sviluppo in una provincia che sembra vivere una stagnazione senza fine.

 

Un altro numero agghiacciante lo ha fornito l’Ugl che ha parlato di ben 4mila posti di lavoro persi in un solo anno.

Cosa si sta facendo per invertire questa tendenza? Nulla o quasi. I politici locali sembrano impegnati più a discutere del sesso degli angeli (tipo le prossime elezioni provinciali dove la gente neanche vota) che dei problemi concreti.

 

Sono anni che si parla di una via dello sviluppo incentrata sul turismo, oltre che sull’industria basata soprattutto sulle fortune della Fca, ma nulla è stato messo in cantiere.

Gli unici numeri positivi questa settimana arrivano da altri ambiti: dal Frosinone in Serie A, ad esempio, che ha fatto toccare la quota record di 12mila abbonati e dal costruendo parco del Matusa dove stanno per essere piantate ben 1.200 piante di rose rosse, che faranno da contrappunto con il bianco del mattonato e il verde dell’ex rettangolo di gioco. Il tutto per formare il tricolore.

Un modo per dire «Viva l’Italia!» Sempre. Finché dura.

 

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