Fontana, «È vero, rapporti interni accesi: ma i fidanzati non c’entrano»

L'onorevole Fontana: «È vero, i rapporti interni tra noi colleghi sono spesso accesi. Ma i fidanzati non c'entrano». La chat che ha originato tutto. AlessioPorcu: «Anche se lo avesse assunto ma a chi importa?». Il vero problema per il territorio.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Egr. Direttore, 

La sottoscritta, Ilaria Fontana, in merito all’articolo pubblicato da questo blog, in data odierna, (leggi qui M5S, scontro sulle assunzioni dei fidanzati: le onorevoli escono dal meetup) intende precisare quanto segue ai fini di una corretta informazione, auspicando un immediata rettifica con la seguente pubblicazione:

la notizia riguardante il presunto litigio sorto in una chat a causa dell’assunzione del mio fidanzato è completamente basata su notizie false e tendenziose.

 

In realtà, il mio fidanzato, citato ingiustamente dall’articolo in questione quale mio “…collaboratore..” , non ha mai assunto alcun tipo di rapporto di lavoro, collaborazione, o di dipendenza con me.

In ordine ai presunti “ vaffa…” non ho mai proferito né trascritto tale termine contro nessuno e non ho mai inteso insultare alcuno dei rappresentanti portavoce eletti o attivisti del nostro movimento, per il quale nutro il mio rispetto massimo e per il quale mi adopero ogni giorno costantemente.

 

Non ho abbandonato mai nessun gruppo e mai lo farò, anzi continuo a ripetere anche oggi che sono a disposizione di tutti per lavorare e cooperare con cittadini,associazioni, attivisti al fine di portare avanti con dedizione e fierezza far le idee e i principi del movimento 5 stelle.

Riconosco che i rapporti interni tra noi colleghi sono spesso accesi e rispecchiano l’incessante corsa che tutti noi compiamo tentando di trovare intese e rappresentare al meglio le necessità dei nostri territori essendo al servizio dei cittadini tutti.

 

Insisto, pertanto, nel ribadire che, ad oggi, nessun tipo di rapporto di collaborazione, lavoro o dipendenza sussiste con il mio odierno fidanzato, il quale, ingiustamente viene additato come pagato “con il denaro pubblico dei contribuenti italiani”, accostandolo ad una persona che grava sulle casse dell’erario, affermazioni per cui lo stesso si riserva di adire le vie legali e l’eventuale ristoro dei danni causati”.

 

Tanto premesso, La invito all’immediata rimozione di quanto da Lei pubblicato, con la rettifica di quanto sopra scritto.

La invito, inoltre, a verificare la corrispondenza dei fatti da Lei narrati, le fonti da cui ha appreso le notizie, oltre al rispetto dell’essenzialità delle informazioni e dell’interesse pubblico nel divulgare e non da ultimo per importanza, il rispetto delle norme sulla privacy a cui Lei per deontologia e osservanza della legge è tenuto.

 

Per tale motivo, mi riservo di analizzare nel suo complesso lo scritto di cui si chiede la rettifica, vagliando, nel caso, di adire le competenti autorità giudiziarie, onde tutelare i mie diritti e i mie interessi.

Ilaria Fontana

 Portavoce alla Camera dei deputati

*

Cara Ilaria,

nessuna norma vieta ad un Parlamentare di avvalersi della collaborazione della persona nella quale ripone maggiore fiducia: pertanto nessun reato si commetterebbe se lo si assumesse, come hanno ritenuto di fare altri esponenti del tuo Partito.

Se anche una norma vietasse l’assunzione, ti indico come sarebbe facile aggirarla: io assumo la persona che fa piacere a te e tu in cambio assumi quella che ti indico io.

Poiché nessuno di noi due esce dal convento delle Orsoline, sappiamo benissimo che così è stato fatto nel passato e così avviene anche oggi.

 

Il tema non è l’assunzione o meno di una persona gradita, attraverso la norma che lascia la più totale discrezionalità. Questa, al limite, è faccenda per il dibattito interno al M5S che ha elevato a scandalo una procedura invece del tutto razionale: nel mio staff prendo chi mi fa dormire sonni tranquilli. Lo dice la legge. (Diventa inopportuno se assumo un parente deficiente ed incapace. Ma non è questo il caso).

 

Il tema nemmeno è il Vaffa, che seppure non esplicitamente pronunciato, è insito nel dibattito: appassionato e colorito, come avviene da sempre in tutte le Sezioni.

Avendone raccontate di ogni colore politico per oltre trent’anni, ti assicuro che il Vaffa sarebbe come un Buongiorno se paragonato alla dialettica che avveniva all’interno della Sezione della Democrazia Cristiana. O, meglio ancora, in quelle del Movimento Sociale Italiano dove ogni riunione finiva a sediate in faccia.

 

L’interesse oggettivo a conoscere sta tutto in un MoVimento che si sta avvitando su se stesso. E che per primi i suoi fautori hanno difficoltà a riconoscere:

  • i duemila euro al mese con i quali i Portavoce Parlamentari M5S dovevano vivere a Roma sono finiti in barzelletta
  • le riunioni in streaming sono state dimenticate il terzo giorno e non a caso oggi vi siete riuniti a porte chiuse
  • il divieto di terza candidatura è andato a farsi friggere appena c’è stato il rischio di non formare l’attuale governo e dover tornare alle urne

 

Sono gli stessi iscritti a non riconoscere l’azione di governo che in molti casi state attuando. Il disagio interiore che con commovente onestà ha raccontato il consigliere regionale Davide Barillari (leggi qui Barillari in crisi con il M5S: «Voglio uscire dalla gabbia dorata») è comune a molti altri portavoce M5S. Che non hanno avuto altrettanto coraggio di mettere in discussione la gabbia dorata.

 

Il distacco dalla base, come nel caso dell’ospedale di Anagni, è palese. O come la delusione suscitata nel caso di AceaAto2, o della Ilva di Taranto per indicare un caso nazionale.

 

Una discussione come quella che si è sviluppata al vostro interno e che ha dato origine alla notizia di oggi per la quale mi scrivi, diventa notizia proprio perché si sviluppa al vostro interno. Altrimenti non farebbe notizia. Perché siete voi ad esservi dati delle regole assurde, che in larghissima parte avete dovuto abolire come nei casi indicati sopra.

Diventa notizia perché è una discussione sul nulla: a me, come elettore del tuo collegio, non importa un fico secco su chi inserisci nel tuo staff. Ma esigo, pretendo, voglio, che tu – in quanto Deputata del mio Collegio – mi porti una risposta sul futuro dell’Automotive nel Paese perché significa il pilastro dell’economia di questo territorio.

Se ai tempi dei tanto vituperati Andreotti, Picano, Volponi, Vitalone, Struffi e così via, il proprietario della principale fabbrica del loro collegio si fosse presentato a colloquio con il Governo da loro sostenuto, si sarebbero fatti cacciare da Palazzo Chigi dai Lancieri di Montebello pur di avere una rassicurazione su Cassino Plant.

L’altro giorno Elkann ha detto a Conte che a Cassino c’è il rischio di fare Cassa Integrazione anche nel 2019 e io non ho sentito una sola parola dai miei Parlamentari. (leggi qui Gli stabilimenti di Fca preoccupano il governo)

Non possiamo perdere tempo a discutere del dito, possiamo concentrarci sulla luna? (leggi qui La resa incondizionata del Movimento Cinque Stelle)

 

Per quanto attiene alle minacce di querela e conseguenti azioni penali, civili, religiose, militari e corporali: le ho ricevute dai Partiti di tutto l’arco costituzionale e oggi ci aggiungo felicemente anche il Movimento 5 Stelle.

Prendo però atto che sarebbe diffamatorio entrare a lavorare nello staff di un Parlamentare. O essere fidanzati con una Deputata.

Io ne sarei onorato, in entrambi i casi.

Alessio Porcu