Tanto casino per le acacie ma i resti del tempio romano si possono seppellire (di L. D’Arpino)

Le follie burocratiche di questo Paese. Come le acacie salvate a Frosinone a costo di bloccare la sicurezza di uno stadio da Serie A. E poi, per i resti di un tempio romano, a due passi, la soluzione è interrarli. O come per l'ospedale di Anagni: dove la soluzione è solo cambiare la sigla

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’Arpino

per IL MESSAGGERO

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Vi ricordate le acacie che si trovavano sul percorso dove sarebbe dovuta sorgere la nuova strada d’accesso per lo stadio Stirpe di Frosinone? Ma sì, quelle per cui la Soprintendenza ha bloccato il progetto e imposto al Comune di fare una variante che tutelasse gli alberi.

Ebbene: quelle acacie si sono salvate, giustamente, anche se il nuovo progetto non è ancora pronto, ma altrettanta fortuna non hanno avuto i resti di un tempio romano ritrovati durante i lavori di sbancamento della rotatoria Brunella sull’ex Monti Lepini.

 

Secondo il sindaco Ottaviani si tratterebbe di un ritrovamento eccezionale, di circa cinquanta metri quadrati. Ma dopo il sopralluogo di un funzionario del Dipartimento del Ministero dei Beni culturali si è capito che, vista le penuria di fondi denunciata dallo stesso dicastero, se il Comune non troverà i soldi per valorizzare e portare alla luce quei resti, si potranno tranquillamente tutelare ricoprendoli di nuovo con la terra. Lasciando il tutto così com’era.

Una soluzione perlomeno bizzarra davanti alla quale il sindaco ha storto il naso. Non solo, non è stato apposto nessun vincolo per proteggere l’area del tempio romano così come invece è avvenuto per l’Eden delle acacie al Casaleno. Una storia assurda.

 

Come pazzesco è quello che sta accadendo ad Anagni per la vicenda dell’ex ospedale dove invece di migliorare l’offerta di servizi per gli utenti, si accavallano gli annunci con tanto di sigle nuove che stanno disorientando non poco i cittadini-utenti.

In sintesi: il Pronto soccorso fu soppresso e al suo posto fu istituito il Ppi (Punto di primo intervento) che a luglio scorso è stato cancellato per far posto al Pat (Presidio ambulatoriale territoriale) basato più su servizi di tipo ambulatoriale che sulla mission di affrontare le emergenze.

E’ scoppiata la rivolta con tanto di fiaccolata per le strade cittadine e la Regione, con la benedizione dell’Asl, ha partorito il Pom (Presidio ospedaliero multiservizi) che ha scatenato nuove polemiche perché non si capisce bene come risolverà il problema. 

 

Per restare sul tema delle sigle, infine, vi confesso un sogno che ho fatto l’altra notte: stasera giocherà nello stadio di Frosinone un certo CR7, il miglior giocatore del mondo. Nel sogno l’arbitro assegna a inizio partita un rigore alla Juve e lo batte Ronaldo, ma Sportiello intuisce la traiettoria e lo para. Il Frosinone, poi, beffa la Juve all’ultimo minuto con un tiro imparabile di Ciano. CR7 piange ancora e io non mi voglio svegliare….

 

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