Il patto segreto per spartirsi il potere a Sora

La resa dei conti per la nomina dell'assessore a Sora. Mario Abbruzzese rivela il patto segreto che prevedeva il diritto di nomina. ma svela pure le altre clausole nascoste. Imbarazzo. E rinvio a stretto giro.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

C’era un accordo segreto. Un patto che sistemava tutto e tutti.

Prevedeva di assegnare al capogruppo Alessandro Mosticone il diritto di indicare l’assessore da esprimere nella giunta comunale di Sora; poi, subito dopo le prossime elezioni regionali, il neo assessore si sarebbe dimesso e Mosticone sarebbe entrato nell’esecutivo del sindaco Roberto De Donatis.

L’intesa poi stabiliva che subito dopo la sua proclamazione ad assessore, Mosticone si sarebbe dimesso. Liberando così il posto in Consiglio Comunale per l’ex vice sindaco Vittorio Di Carlo, primo dei non eletti nella scorsa tornata.

Il terzo punto: la candidatura alle Regionali per la coordinatrice comunale Serena Petricca, con il tacito impegno di sostenerla in maniera compatta per provare ad eleggerla alla Pisana.

 

Tutto scritto nero su bianco. E firmato. Anche da Serena Petricca.

 

LA MOSSA DI MARIO

A svelare quel patto è stato il Commander di Forza Italia in provincia di Frosinone Mario Abbruzzese.  Lo ha fatto durante la resa dei conti tra i dirigenti del circolo di Sora, convocati nella sede provinciale del Partito per  chiarire il grande caos scoppiato con la nomina del nuovo assessore comunale.

Tutto era cominciato lunedì con la nomina della dottoressa Silvia Ucciero ad assessore comunale di Sora in sostituzione del dimissionario Stefano Lucarelli. I nuovi equilibri in maggioranza hanno determinato che quell’incarico fosse appannaggio di Forza Italia: che dopo alcuni giorni di discussione aveva espresso il nome del commerciante Mariano Taglialatela. Sul quale però c’era stato un confronto serrato sia interno al Partito e sia con il sindaco. All’inizio della settimana era stata trovata la soluzione che metteva tutto a posto: la nomina ad assessore per sua moglie Silvia. (leggi qui ‘La giunta? Affare di famiglia. Mai Tagliatatela assessore. Allora nominano la moglie’

Ma appena saputa la cosa, la coordinatrice cittadina di Forza Italia Serena Petricca minacciava le dimissioni: era stata tenuta fuori dalla decisione, mandata a Roma con un pretesto in modo da farle trovare tutto fatto al suo rientro. (leggi qui ‘La grande trappola per Serena: così hanno fatto l’assessore’)

Una decisione che aveva innescato un ‘tutti contro tutti’ (leggi qui ‘Tutti contro tutti’). Mosticone pronto a mollare il Partito, Di Carlo con le valigie, Petricca in partenza.

 

LA RESA DEI CONTI

Mario Abbruzzese ha convocato tutti in via Aldo Moro a Frosinone nella sede del coordinamento provinciale: la Coordinatrice comunale Petricca, il capogruppo Mosticone, il primo dei non eletti Di Carlo, l’ex presidente del Consiglio comunale Giacomo Iula.

«Bene signori, qual è il problema?»

Serena Petricca tuona e chiede le dimissioni di Alessandro Mosticone da capogruppo, lo accusa di avere agito alle sue spalle designando la moglie di Mariano Taglialatela. Rinfaccia la trappola costruita per allontanarla da Sora e agire con la nomina alle sue spalle. Robadisce la sua minaccia di dimettersi da Coordinatrice comunale.

Mario Abbruzzese ascolta. Non si fa coinvolgere dai toni accesi con i quali la sua coordinatrice tira fuori tutta la rabbia per l’affronto politico ed umano che ha subito.

Chiede «uno sforzo di condivisione di un progetto politico che è quello di farci crescere su Sora». E poi il colpo a bruciapelo: «Soprattutto ti ricordo che hai firmato qualche settimana fa un accordo nel quale era previsto, tra le altre cose, che sarebbe stato Mosticone ad indicare il nuovo assessore a Sora»

Cala il gelo. Serena Petricca accusa il colpo e dice: quel nome non era stato concordato con il resto del Partito. I toni si accendono. Molto. La coordinatrice grida che un Partito non è una cosa personale e che il diritto di esprimere un nome non significa imporlo ma condividerlo anche con gli altri, coinvolgendoli.

Nel caos c’è chi rinfaccia al capogruppo Mosticone di andare in giro, «anche questa mattina» con Sergio Cippitelli, il sindaco di Broccostella che sarà il prossimo candidato nel listino di Nicola Zingaretti. Le voci delle malelingue hanno sempre attribuito a Cippitelli buona parte delle preferenze ottenute da Mosticone.

 

IN CALCIO D’ANGOLO

Il Commander sa che se non interrompe il match c’è il rischio di arrivare al punto di rottura. Fischiando il fallo laterale, blocca il gioco e tutti si fermano. E Mario fa così.

Dispone che la seduta venga aggiornata a brevissimo, al massimo qualche giorno. Nel frattempo le dimissioni sono respinte e viene confermata la fiducia a tutto il gruppo dirigente. Il che significa che la nomina dell’assessore non viene né sconfessata né tantomeno ritirata. Mario si riporta il pallone negli spogliatoi: vincendo la partita. Che gli altri pensano sia ancora aperta.

Il tempo necessario per meditare e metabolizzare è un colpo micidiale.

Un po’ per tutti. Perché l’intesa per le regionali, firmata da Serena Petricca, era stata tenuta nascosta agli altri. E segava, in segreto, le legittime aspirazioni dell’ex presidente d’aula Giacomo Iula come di tanti.

La sintesi della partita la descrive in tre righe Giacomo Iula appena uscito dal Coordinamento. Su Facebook, il pio Giacomo paragona la seduta a quella narrata nei Vangeli in cui gli anziani stavano per lapidare la prostituta, fermati da Cristo che disse “Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra”.

Giacomo il buono scrive:

 

E le pietre rimasero ammucchiate per terra perché nessuno era legittimato a scagliarle. Buon Novello 2017!

 

 

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