Se Abbruzzese dà le carte al Pd

Mario Abbruzzese sta osservando con grande attenzione le novità che potrebbero profilarsi all’interno del Partito Democratico locale. Ma non certamente con riferimento al congresso nazionale e agli inevitabili riposizionamenti che ci saranno anche dalle nostre parti.

In realtà il leader di Forza Italia sta valutando l’attualità dell’asse di ferro con Francesco De Angelis negli enti intermedi, per capire se lo stesso può essere usato adesso in funzione anti-Pompeo. Infatti è il presidente della Provincia Antonio Pompeo l’avversario politico più importante per Abbruzzese adesso.

Un accordo con Area Popolare di Alfredo Pallone a Frosinone determinerebbe sicuramente la reazione del Pd provinciale, tenendo presente che quattro consiglieri su sei fanno parte della componente di De Angelis. Il quale non esiterebbe un minuto a chiedere a Pompeo la “rappresaglia”, cioè il ritiro delle deleghe di vicepresidente ad Andrea Amata, proprio di Area Popolare.

Se Pompeo dovesse dire no, nel Pd si aprirebbe l’ennesima fase di forte contrapposizione. In quel preciso momento Forza Italia attaccherebbe senza sosta Pompeo.

Se poi Nicola Ottaviani dovesse confermarsi sindaco di Frosinone, a quel punto la sconfitta nel capoluogo ricadrebbe soprattutto sull’area di De Angelis e Buschini. Con una inevitabile nuova spaccatura nel Partito Democratico.

Non è escluso che l’effetto domino andrebbe a ricadere non soltanto sul Consorzio Asi (De Angelis è stato eletto presidente grazie al sostegno decisivo di Nicola Ottaviani e di Forza Italia), ma forse anche alla Saf e al Cosilam.

Il quadro sarebbe completo: alla Provincia e negli enti a capotavola si accomoderebbe Abbruzzese, intenzionato a dare le carte.

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