Abbruzzese: «Si agli Stati Generali, a porte chiuse e senza applausi»


di Mario ABBRUZZESE
Pr. Commissione Riforme
Regione Lazio

 

La proposta lanciata sul blog Alessioporcu.it dal presidente nazionale di ConfimpreseItalia Guido D’Amico rappresenta un’intuizione eccezionale. L’invito a convocare gli Stati Generali nei quali discutere il futuro strategico della Provincia di Frosinone deve essere accolto da tutti. Lo accolgo con convinzione io per primo: come amministratore regionale e come rappresentante della mia parte politica, Forza Italia.

Una cosa va messa subito in chiaro: gli Stati Generali non devono essere una delle solite riunioni assembleari. Ma devono essere  l’occasione per mettere insieme tutte le intelligenze della nostra Provincia.  Se vogliamo dare uno scossone alla nostra economia, se volgiamo fare uscire dal pantano le nostre imprese, credo che la classe dirigente di questo territorio debba sedersi intorno ad un tavolo.

Per classe dirigente non mi riferisco solo alla politica. La classe dirigente di un territorio sono tutte quelle persone che hanno in mano un processo decisionale.

Per questo sono convinto che il presidente Guido D’Amico abbia fatto benissimo a lanciare il classico ‘sasso nello stagno‘.  E bene ha fatto a riferirsi all’Area di Crisi Complessa: molti dei quadri dirigenti di questa Provincia non sanno che l’Area di Crisi Complessa deve essere accompagnata da Piani di Riqualificazione Industriale che poi il Ministero per lo Sviluppo Economico avrà il dovere di attuare.

Ecco perché più volte ho lanciato l’idea di una piccola cabina di regia, capace di governare questi processi decisionali. Che possono canbiare le sorti ed il volto del nostro territorio.

Credo che sia ancora più giusto confrontarci sulle grosse infrastrutture. Questa è un’occasione per far capire a tutti che abbiamo una necessità di vita e sopravvivenza: il collegamento dei due mari, il Tirreno e l’Adriatico. Con quella grande opera creeremmo proprio a Frosinone, il centro dell’italia, uno  snodo commerciale di logistica capace di poter rifornire sia i Paesi dell’Est europeo (in primis l’immenso mercato commerciale rappresentato dalla Russia) e sia i Paesi dell’Ovest.

Oggi o pensiamo in grande o rischiamo di far fallire la nostra missione. Non è un caso se la disoccupazione nella nostra provincia sfiora il 50% rispetto ad altri territori.

Noi accettiamo la sfida. Non deve avere un coloro politico: la sfida dello sviluppo deve appartenere alle menti intelligenti di questo territorio. Accetto e rilancio: evitiamo il solito convegno, realizziamo a porte chiuse questi Stati Generali, in modo da evitare per evitare la spettacolarizzazione degli interventi. Preserviamo così le idee dalla necessità di strappare consenso e applausi, facciamo in modo che le soluzioni da proporre siano libere da qualsiasi condizionamento.

Noi ci saremo

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