Alfano se ne va, a Frosinone si candidano

Riunione surreale della Direzione provinciale di Ap. Pallone azzecca ancora una previsione. Via libera ai candidati locali. Amata non. si presenta. Roscia con Cippitelli.

È stata la Direzione Provinciale più surreale nella storia di Alternativa Popolare. A Frosinone i quadri del Partito si riunivano per dichiarare la loro disponibilità a candidarsi alle prossime elezioni: nello stesso momento, a Roma il leader di Ap annunciava la sua uscita di scena.

«Dal 5 di marzo, se si voterà il 4, non sarò né ministro né deputato»: Angelino Alfano regala lo scoop a Bruno Vespa durante la registrazione di Porta a Porta. «Io non starò seduto sui banchi del prossimo Parlamento perché ho scelto di non ricandidarmi alle prossime elezioni».

A Frosinone Alfredo Pallone, coordinatore regionale del Lazio, dice: «Dobbiamo fargli un telegramma». Nessuno azzarda dire che un sms sarebbe più rapido.

 

 

L’ESEGESI DI ALFREDO

Nessuno sapeva della mossa di Alfano. Gli unici a conoscere la sua decisione erano la moglie, il padre e la madre: lo rivela lui stesso a Vespa. Che affonda il coltello nella piaga e domanda; «Non lo ha detto nemmeno a Renzi?».

«Non avevo dovere di comunicazione con lui».

È Alfredo Pallone ad illustrare la situazione. «Ve lo avevo detto che il Pd si sarebbe ritrovato asserragliato da solo nel suo fortino». In effetti, già al mattino aveva messo in guardia, parlando di «un Pd che rischia l’autoisolamento.   E come conseguenza, di perdere tutti i confronti diretti in provincia di Frosinone, sia alle Politiche che alle Regionali». (leggi qui La tentazione di Barbara, l’Alternativa di Riccardo: tutti con Sergio)

Già, ma perché Alfano se ne va? Spiega il coordinatore regionale «Ha fatto la cosa più intelligente. Da vero statista». Lo guardano come se fosse definitivamente svalvolato.

Lui analizza: «Maurizio Lupi sta cercando l’accordo con Berlusconi. Lorenzin e Pizzolante col Pd. Angelino sa di essere un problema sia per Berlusconi sia per Renzi. Nessuno dei due regge il suo nome». Insomma, era un ostacolo sia per l’accordo a sinistra e sia per quello a destra.

E ora che si fa?

 

 

LA RIUNIONE PER LE CANDIDATURE

Tutti sono riuniti nella sede Provinciale per parlare di candidature. Pallone dice di essere lì per caso. Ma ci crede solo lui. «Sono appena tornato da Roma e passavo da queste parti. Ma se volete, vi lascio soli». Invece si accomoda al tavolo.

«Scusate, ma che la facciamo a fare sta riunione?» domanda il presidente provinciale Michele Nardone. «Non sappiamo cosa deciderà lunedì la Direzione Nazionale, se passa la linea di Lupi e dobbiamo correre da soli oppure se passa la linea di uno dei due schieramenti che vogliono andare a sinistra o a destra…»

Il coordinatore Michele Mele fa notare che ormai sono tutti li, tanto vale farla questa riunione. «E poi si tratta di dare una disponibilità alle candidature: mica è detto che poi ci siano i posti». Infatti, Matteo Renzi aveva  offerto ad Alternativa Popolare otto collegi alla Camera e quattro al Senato: un po’ improbabile che su dodici candidati da esprimere in tutta Italia venga chiamato qualcuno di Frosinone.

Ma lunedì potrebbe cambiare tutto. Se passerà la linea Lupi bisognerà presentare liste dovunque per superare il 3% nazionale.

 

 

FUORI I NOMI

Bisogna vedere chi ci sta a concorrere. Dice si il presidente provinciale Michele Nardone: disponibile ad una candidatura alla Camera dei Deputati nel Collegio di Cassino all’Uninominale e nel Proporzionale di Lazio2 purché però come capolista.

Disponibile anche il consigliere provinciale e comunale di Cassino Massimiliano Mignanelli: Camera dei Deputati nel collegio di Cassino ed al Senato.

In quota rosa dice si Gina Tripodi: alla Camera ed al Senato.

 

 

NESSUNO ALLE REGIONALI

La vera bomba però esplode quando si va a toccare il tasto delle elezioni Regionali. Lì ci sono le preferenze da prendere, un’intera provincia da girare, consensi da incentivare. Nessuno dei presenti offre la propria disponibilità.

E l’ex sindaco di Sora, Ernesto Tersigni? Assente: non si è presentato ai lavori.

L’ex sindaco di Pontecorvo Riccardo Roscia? Nemmeno lui si è presentato. Forse perché ha deciso di puntare su un’altra corsia: quella che vede in pista il dream team del sindaco di Broccostella Sergio Cippitelli. Forse con Norberto Venturi: nelle prossime ore il gruppo che fa riferimento al chirurgo già segretario del Circolo Pd di Frosinone scigolierà la riserva. E forse con Barbara Di Rollo: in serata ha avuto un incontro a cena per decidere se scendere in campo con il Pd oppure accettare la disponibilità del governatore Zingaretti che le ha offerto una candidatura nella sua lista con Cippitelli.

 

 

ASSENZE ECCELLENTI

A dare una mano al sindaco di Broccostella ci sarà Amedeo Mariani. L’ex potentissimo assessore di Ferentino infatti non s’è visto ai lavori di Ap. Giurano che ora faccia coppia fissa con Cippitelli.

In pratica – fa notare qualcuno – la lista per le Regionali non si fa.

Tuona Alfredo Pallone: «La mia lista sarà molto più forte di quella messa su da un sindaco di un piccolo paese della provincia»

Mancava anche il vice presidente della Provincia Andrea Amata. A chi chiede che fine abbia fatto risponde il coordinatore Michele Mele: «Andrea mi ha comunicato che per un po’ non parteciperà alle nostre riunioni. È in una fase di riflessione».

Allora, si dimetterà da vice presidente della Provincia? Domanda qualcuno.

«Diamogli tempo» dice Mele.

Anche perché da lunedì potrebbe essere tutta un’altra storia.