Baci, abbracci e strilli al vertice di maggioranza ad Anagni

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

 

di Franco DUCATO
Conte del Piglio (ma non) in Purezza

 

 

Baci ed abbracci. Ma con qualche urlo ben assestato. A riprova del fatto che, anche dopo la vittoria elettorale del fido Maurizio Bondatti, la temperatura in maggioranza ad Anagni è ancora piuttosto alta. E ci potrebbero essere delle sorprese.

È durata quasi tre ore ad Anagni, martedì sera, l’analisi del post voto provinciale per la compagine capitanata dal sindaco Fausto Bassetta.

Tanti i punti all’ordine del giorno, dopo i complimenti di rito al neo (ri) eletto consigliere provinciale Maurizio Bondatti, ed agli sconfitti Daniele Natalia e Alfredo Cicconi.

Nutrito, a quanto si dice, l’ordine del giorno. Con le questioni scuola e ordinanza ambientale in primo piano. Dicono però i rumors che, prima che venisse ristabilita la pace, qualcuno abbia alzato parecchio la voce, per rimproverare al sindaco un difetto piuttosto grave per un amministratore. Ovvero, l’incapacità di fare marcia indietro dopo gli errori commessi.

Malignità. Che però hanno oltrepassato i muri arrivando alle orecchie dei (pochi) vicini di stanza. Le orecchie indiscrete hanno registrato anche la capacità davvero democristiana del sindaco anagnino di incassare i colpi, mantenendo uno stile anglosassone. Con una capacità tutta sua di ascoltare tutti. Ma senza decidere mai.

E quindi, pare che, per i punti scottanti (la guerra tra i circoli didattici e le polemiche per l’ordinanza a difesa dell’ambiente), tutto si sia risolto con un rinvio. Sulle scuole, sull’ambiente, la parola d’ordine è stata «si vedrà». Anche sulla guerra che (si dice, come sempre) i commercianti vorrebbero scatenare per protestare contro un combinato disposto (Ztl ed ordinanza per l’ambiente) che sta costringendo tanti ad abbassare le serrande, si è preferito rinviare.

Meglio limitarsi a fare i complimenti al neo eletto, rimandando il resto a tempi migliori.

«Troncare e sopire» si dicono il conte zio ed il padre provinciale nel capitolo XIX dei Promessi Sposi. Ma quello era Manzoni. Questo rischia di essere un romanzo di seconda categoria.

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