Antonio Pompeo se ne frega di Renzi e Salvini

Foto: copyright A.S.Photo by Andrea Sellari

Il caso creato da Andrea Amata con il suo passaggio alla Lega. Gli scenari per il presidente della Provincia Antonio Pompeo. Il ruolo di Mignanelli

Un anno fa, archiviato il risultato del referendum costituzionale che chiuse la fase politica di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, si preparavano le elezioni provinciali per i consiglieri.

L’unico tema di una campagna elettorale da voto ponderato era quello della fine dell’alleanza tra Partito Democratico e Forza Italia. Antonio Pompeo non aveva ceduto alla pressione del Pd di rompere con gli “azzurri” prima. Non lo aveva fatto per mantenere la parola data nel 2014, quando si presentò con un’alleanza che non comprendeva il… Partito Democratico. Nel frattempo la riunificazione del gruppo era avvenuta, ma trattandosi di ente di secondo livello, Pompeo tenne duro. Aspettando l’esito del voto che in effetti diede una maggioranza autonoma al centrosinistra.

Poi ci furono le elezioni comunali di Frosinone, dove il vicepresidente Andrea Amata si schierò apertamente con Nicola Ottaviani, supportato da Alfredo Pallone, capo indiscusso di Alternativa Popolare. Perfino il presidente del consiglio provinciale Luigi Vacana (A Difesa del Territorio) sostenne Ottaviani attraverso l’endorsement ad alcuni candidati del Polo Civico di Fabio Tagliaferri, diventato a sua volta vicesindaco.

Antonio Pompeo fece finta di non vedere, il Pd non fiatò perché la sconfitta del capoluogo era stata imbarazzante sul piano politico.

Adesso si potrebbe riproporre una situazione simile. Andrea Amata ha anticipato i tempi fiutando la spaccatura di Alternativa Popolare ed è ormai vicinissimo a Noi con Salvini.

Passando alla Lega manterrebbe la vicepresidenza e il diritto di cittadinanza nella maggioranza monopolizzata dal Pd renziano? Complicato. Anche se bisognerà capire le intenzioni di Pompeo.

Massimiliano Mignanelli potrebbe seguire la Lorenzin a sinistra e quindi il suo seggio alla Provincia continuerebbe ad essere collocato alla sinistra del presidente, insieme a quelli del Pd, partito nel quale è stato eletto da indipendente lo scorso anno.

Comunque tra meno di un anno si voterà ancora alla Provincia, per eleggere presidente e consiglieri. La legge Delrio non prevede la sfiducia al presidente.

Antonio Pompeo però dovrà costruire la coalizione con la quale intende ripresentarsi. Farà a modo suo. Come sempre.