Borrelli spinge Morini verso il baratro: «Promesse non rispettate»

Un passo verso il baratro. A farlo compiere alla maggioranza del sindaco Giuseppe Morini è il neo consigliere comunale di Alatri Gianluca Borrelli. Si accomoderà tra i banchi dell’opposizione: a differenza di quanto fatto fino a ieri dal suo predecessore Angelo Mastracco, messo alla porta dai giudici del Tribunale Amministrativo Regionale. (leggi qui ‘Il Tar cambia il Consiglio Comunale di Alatri’)

L’annuncio lo ha fatto il neo consigliere, nel corso di una conferenza stampa al bar Giuliana. Senza né padrini né sponsor politici seduti accanto a lui. Ha spiegato che non andrà con la maggioranza perché non sono stati rispettati gli accordi politici presi prima del voto. Nemmeno quelli sottoscritti subito dopo il ballottaggio, poco prima che la sorte decidesse la composizione del consiglio comunale.

Al termine del primo turno di votazioni comunali, lo scorso anno la sua lista Alleanza per Alatri e quella dei Socialisti e Riformisti avevano riportato lo stesso numero di voti: 391. La legge dice che in casi come questo è il sorteggio a stabilire chi entra in Consiglio e ci resta a casa.

Poco prima che la Commissione Elettorale procedesse con l’estrazione, c’era stato un incontro a tre. Lo ha spiegato oggi Gianluca Borrelli. Il patto raggiunto prevedeva che il fortunato estratto andasse a fare il Consigliere comunale. E che l’altro candidato invece sarebbe stato chiamato dal sindaco nella sua squadra di governo.

Se quel patto esisteva davvero, i fatti dicono che non è stato rispettato. Perché la lotteria ha premiato i Socialisti e Riformisti: Angelo Mastracco è entrato in Consiglio ma nessuno ha mai convocato Gianluca Borrelli per assegnargli un assessorato.

Ora, il riconteggio delle schede – ufficializzato venerdì – ha assegnato invece due voti in più ad Alleanza per Alatri e spalancato le porte dell’aula consiliare a Borrelli. Che a questo punto ha deciso di andare all’opposizione.

La maggioranza di governo del sindaco Giuseppe Morini si assottiglia, scendendo da 10 a 9 consiglieri. L’opposizione adesso sale da 6 a 7 consiglieri.

Con la situazione di 9-7, basta che un consigliere volti le spalle al sindaco per determinare una situazione di stallo: otto a otto.

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