Se a Caligiore conviene votare Quadrini

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Le prossime elezioni metteranno il sindaco Caligiore di fronte ad una scelta: in campo c'è il suo amico Ruspandini. Ma l'elezione di Quadrini spalancherebbe la Provincia a Ginevra Bianchini

La scelta di Roberto Caligiore sarà lacerante. Come quella di Sophie nel celebre film da tratto dal romanzo di William Styron.

Nella pellicola, una Meryl Streep da antologia, all’arrivo nel campo di concentramento di Auschwitz, viene costretta da un ufficiale a scegliere quale salvare tra i suoi due figli. Nella realtà, il sindaco di Ceccano verrà chiamato a scegliere chi votare tra il suo devoto Massimo Ruspandini e la sua pupilla politica Ginevra Bianchini. Che non sarà candidata. Ma entra in gioco lo stesso.

A trascinarla nella partita sarà la candidatura di Gianluca Quadrini. Alla Regione Lazio o al Senato, l’eroico presidente della Comunità Montana di Arce concorrerà. In caso di elezione lascerà libero il seggio da Consigliere Provinciale di Frosinone: a piazza Gramsci il presidenziale Quadrini è capogruppo di Forza Italia. E Ginevra Bianchini è la prima dei non eletti, immediatamente dopo di lui.

Se Quadrini molla lei entra. E inizia quel percorso di crescita politica sul quale Roberto Caligiore aveva scommesso.

Il paradosso vuole che al sindaco convenga votare Quadrini, se vuole liberare un seggio per la sua assessora. Nonostante in campo ci sia anche l’uomo che più di ogni altro gli ha spianato la strada politica verso la fascia tricolore: Massimo Ruspandini di Fratelli d’Italia.

Sarà una scelta lacerante. Come quella di Sophie. Perché il numero 2 provinciale di Giorgia Meloni (il posto di coordinatore provinciale è ancora commissariato in attesa che chiarisca le sue vicissitudini Antonio Salvati) non potrà permettersi di rinunciare nemmeno ad un voto.

I sensori di Ruspandini gli hanno segnalato che da qualche giorno è in giro con il coltello tra i denti Alessandro Foglietta. È il suo ex Federale ai tempi del Movimento Sociale e del Popolo delle Libertà, l’ala politica della Destra Sociale alla quale Massimo Ruspandini ha spesso fatto contraltare con la sua visione anti europeista e filo sovranista.

Foglietta ha il canino avvelenato: ritiene che Ruspandini abbia fatto parte della democratica congiura di palazzo con cui venne rovesciato e sostituito da Franco Fiorito. Ha giurato a se stesso ed al mondo di dimostrare che lui è capace di spostare i voti. Non quei ragazzini.

Nelle ore scorse Alessandro Foglietta è stato avvistato a Sora in compagnia di una persona che se non è il coordinatore regionale Marco Marsilio è uno che gli somiglia. Hanno incontrato un grosso personaggio politico della zona per sondare la sua disponibilità a candidarsi: per convincerlo gli hanno prospettato il coinvolgimento diretto di Giorgia Meloni e di Fabio Rampelli.

Quel nome, molto autorevole e dotato di consenso, fa parte di un ristrettissimo elenco in mano ad Alessandro Foglietta: sta girando per comporre le liste e definire le candidature.

Con un solo obiettivo: far arrivare secondo Massimo Ruspandini. Perché, dopotutto, il secondo arrivato è il primo degli sconfitti. A costo di doversi candidare lui in prima persona.

Anche per questo sarò lacerante la scelta di Roberto Sophie Caligiore.

 

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