Camera di Commercio: per i sindacati Coppotelli, il trappolone di Buffardi

Via alle grandi manovre per arrivare all’elezione del nuovo presidente della Camera di Commercio di Frosinone. Il successore di Marcello Pigliacelli verrà individuato dal nuovo consiglio camerale, rappresentativo delle varie organizzazioni.

I segretari generali provinciali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di fare squadra: parteciperanno insieme facendo un ‘apparentamento’. In pratica faranno convergere tutto il loro peso su un nome unitario. Il nome individuato è quello dell’attuale segretario provinciale Cisl Enrico Coppotelli.

L’altra tappa fondamentale è quella legata al ritorno dell’ex presidente Florindo Buffardi in una riunione di consiglio camerale. Il rappresentante della categoria Commercio non si vedeva da mesi: invece il 14 febbraio scorso è stato presente alla seduta che ha definitivamente accantonato il processo di fusione con Latina. Grande tessitore del rientro è stato il presidente nazionale di ConfimpreseItalia Guido D’Amico.

Buffardi è improvvisamente tornato ad essere merce pregiata. Perché? Con la fusione di Confcommercio Frosinone e Confcommercio Latina è nata la nuova Confcommercio Lazio Sud. Una fusione che proprio l’ex Buffardi aveva sostenuto e progettato insieme al suo collega pontino Vincenzo Zottola: presidente del ramo ciociaro il primo, presidente del rampo pontino il secondo, insieme condividevano la vice presidenza regionale. Ma con la fusione qualcosa si è rotto. Pare non siano stati rispettati i patti per la rappresentatività dei territori.

Allora Florindo Buffardi ha preso il pallone e se n’è andato. In pratica? Ha fatto notare: «signori, guardate che gli iscritti sono i miei». In che senso? «Confcommercio Frosinone non ha iscritti, le centinaia di tessere che avevo fatto io sono mie». Come è possibile?

Semplice. Buffardi si è blindato, tesserando i suoi iscritti all’Unione del Commercio e del Turismo: organizzazione provinciale fondata dal 1951. Poi ha fatto aderire l’Unione a Confcommercio. Ora che lui ha fatto un passo indietro si è ripreso tutto il suo patrimonio di iscritti che sono tesserati con Uct e non con altri.

Al momento dell’elezione del Consiglio Camerale, l’Unione del Commercio sarà quella che metterà sul tavolo il peso degli iscritti alla categoria. Contribuendo a determinare i nuovi equilibri.

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