Tutti a cena appassionatamente. A tavola c’è profumo di candidatura

Giurano che non hanno parlato di politica. E che si sono ritrovati a tavola per rispondere ad un invito. Lo scatto catturato dal telefonino però dice il contrario.

Al centro della tavolata c’è l’ospite d’onore. E’ Antonello Iannarilli, due volte deputato, due volte consigliere regionale del Lazio, ministro regionale dell’Agricoltura sotto il Governo di Francesco Storace, ultimo presidente eletto della Provincia di Frosinone prima della riforma Delrio.

Soprattutto, al suo fianco sta seduto Massimiliano Mignanelli. Si tratta del signore delle preferenze sulla piazza di Cassino, consigliere provinciale eletto da indipendente nella lista Pd, consigliere nazionale di Alternativa Popolare, spina nell’Assemblea Cosilam per il presidente della Provincia Antonio Pompeo. (leggi qui il precedente).

I due sono amici dagli anni in cui Silvio Berlusconi mise in campo la prima Forza Italia (leggi qui), Iannarilli è stato testimone di nozze di Mignanelli. I soliti maligni dicono che alle scorse provinciali una parte dei voti dell’ex presidente sia andata al compare, nonostante fosse dentro una lista Pd. Ma nessuno ha le prove.

Scorrendo la tavolata c’è Riccardo Roscia. Già potentissimo sindaco di Pontecorvo, superato nella scorsa tornata dall’attuale primo cittadino, detentore di un considerevole pacchetto di consensi e preferenze. Anche in questo caso, sono i maligni a dire che fu lui, con la ripartizione di quel pacchetto, a contribuire all’elezione di Marino Fardelli in Regione anziché Fabio Forte. Ma nemmeno in questo caso qualcuno ha mai esibito le prove.

Sullo stesso lato della tavolata siede pure il professor Marco Valeri. Docente universitario, già candidato sindaco di Ferentino contro Antonio Pompeo, fu pupillo di Mario Abbruzzese. Con il quale però ha presto interrotto i rapporti, uscendo a cena con Iannarilli.

Poco distante è attovagliato l’architetto Antonio Abbate: già sindaco di Roccasecca, già assessore provinciale, già uomo di Storace sul Cassinate si tempi de La Destra,  già presidente del Parco dei Simbruini.

Troppe preferenze ‘in libertà‘ sedute alla stessa tavola. Il sospetto è che a qualcuno dei commensali servano. Perché mettendo insieme o voti di Iannarilli, quelli di Mignanelli, di Roscia e di Valeri, una buona fetta di elezione alle Regionali è in tasca.

Proviamo a fare il gioco delle esclusioni. Il primo da escludere è Antonello Iannarilli: in questa fase non ha intenzione di candidarsi alla Regione. Ha ripreso a fare footing e questo indica che c’è una campagna elettorale in arrivo. Ma se l’odiato amico Abbruzzese è in corsa alla Regione lui correrà per la Camera, o piuttosto non correrà. Perché non intende contribuire con i suoi voti a far raggiungere ad altri il quorum. Riccardo Roscia, come Iannarilli, ha un solo obiettivo: le prossime Comunali. Fuori due allora. E lo stesso ragionamento vale per Abbate: fuori tre. Marco Valeri in questa fase è interamente concentrato sulla professione e sull’associazione vittime della strada (è vivo per miracolo dopo che un furgone lo ha quasi ammazzato mentre faceva footing). Fuori quattro.

Resta Massimiliano Mignanelli. Lui però giura che a cena l’altra sera non si è parlato di politica. E che ci si è ritrovati a tavola insieme per un puro caso.

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