La Corte dei Conti manda la Finanza a indagare su Ciacciarelli

Il nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Frosinone è stato al Consorzio di Bonifica Valle del Liri. Ha esaminato tutti gli atti di spesa adottati dall'ex presidente Ciacciarelli. Ha portato via alcuni faldoni. Il dossier De LIpsis che scotta.

Li ha mandati la Corte dei Conti. Per indagare e fare chiarezza. Gli uomini del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Frosinone sono stati per ore nella sede del Consorzio di Bonifica Valle del Liri a Cassino. Preceduti da un mandato del procuratore della Repubblica presso la magistratura contabile hanno chiesto una serie di atti ben precisi.

L’inchiesta riguarda gli atti di spesa compiuti dall’ex presidente Pasquale Ciacciarelli rimosso dal vertice del Consorzio quando la Regione Lazio ha avviato l’iter per l’unificazione con il Conca di Sora ed il A Sud di Anagni in modo da realizzare un unico ente di Bonifica per tutta la provincia di Frosinone.

I finanzieri hanno scartabellato esaminato tutta l’attività amministrativa portata avanti dal coordinatore provinciale di Forza Italia. Ma non è stata una verifica fatta a caso. Cercavano alcuni faldoni ben precisi: li hanno trovati e li hanno sequestrati, portandoli nella sede del comando provinciale di Frosinone.

 

LE POMPE DELLE POLEMICHE


Secondo le indiscrezioni, le indagini riguardano due capitoli. Il primo si riferisce alcuni episodi legati alla siccità dei mesi scorsi: non doveva accadere. Perché erano stati appaltati ed eseguiti dei lavori sulle condotte e sulle pompe. Lavori costati centinaia di migliaia di euro.

A notare l’anomalia era stato l’ex magistrato Raffaele Maria De Lipsis, una volta nominato commissario per l’unificazione dei Consorzi di Bonifica in provincia di Frosinone. In particolare aveva concentrato l’attenzione sulle elettropompe comprate cinque anni fa per l’impianto di Villa Santa Lucia, con il quale garantire l’acqua anche a Castrocielo. Ma alla fine si sono rivelate inadatte, troppo deboli, senza la potenza necessaria per spingere l’acqua fino a dove era necessario e con la pressione adeguata a garantire l’irrigazione dei campi. (leggi qui Quelle pompe a Villa Santa Lucia che inguaiano Ciacciarelli). Sospetti che l’ex presidente Ciacciarelli ha sempre respinto (leggi qui Ciacciarelli: «Le mie pompe? Perfette!»)

 

IL DOSSIER CHE SCOTTA


C’è però anche un dossier esplosivo che il commissario Raffaele Maria De Lipsis ha inviato in maniera riservata alla Corte dei Conti. Risulta spedito lo scorso mese di marzo (leggi qui Uno scivolo per mandare via i dipendenti. E poi assumerne altri. Il dossier che scotta al Valle del Liri)

Nella relazione mandata alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti si parla di soldi presi in prestito dal Consorzio di Bonifica per mandare a casa i dipendenti. Un incentivo per convincerli a lasciare il loro lavoro. Serviva per abbattere il costo degli stipendi. L’incentivo: quattro anni di retribuzioni versati tutti insieme, evitando così gli scaloni della legge Fornero. L’anomalia indicata nella relazione ai magistrati è che poco tempo dopo avere ottenuto le dimissioni di quei dipendenti, il Consorzio li ha rimpiazzati. Facendo nuove assunzioni.

 

IL RISARCIMENTO AL DIPENDENTE


Nelle ore scorse il Consorzio di Bonifica Valle del Liri è stato sollecitato a risarcire uno dei suoi dipendenti. L’ente aveva sempre rifiutato di trovare un accordo. Gli dovrà liquidare 110mila euro. Lo scorso anno una sentenze aveva stabilito che quel dipendente non doveva lavorare solo 10 mesi in un anno: trattandosi di un dipendente part – time doveva lavorare ad orario ridotto ma comunque per 12 mesi Il dipendente aveva bussato alle casse del Consorzio presentando un decreto ingiuntivo. Al quale il Valle del Liri si era opposto. Ieri il tribunale ha rigettato quell’opposizione.

 

LE ASSUNZIONI REVOCATE


In materia di assuznioniL’altra questione in fatto di per- sonale del Consorzio, come no- to, riguarda le 35 assunzioni deliberate all’inizio di agosto 2016. Il provvedimento di revoca è sta- to adottato il 15 marzo scorso dal commissario regionale Raffaele Maria De Lipsis con il licenzia- mento di cinque dipendenti mentre, per altri 30 il contratto da tempo pieno e ritornato a tempo parziale.

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