Il Consiglio di Stato conferma Tagliavanti alla Camera di Commercio di Roma

I giudici del Consiglio di Stato hanno chiuso la partita sulla presidenza della Camera di Commercio di Roma: hanno confermato la piena legittimità dell’elezione di Lorenzo Tagliavanti .

Sul suo nome, la scorsa estate si era registrata la netta spaccatura tra le associazioni, al punto che l’allora presidente di Unindustria Maurizio Stirpe aveva impugnato al Tar l’elezione, ottenendone la sospensione da parte della III Sezione.

A favore di Tagliavanti si era schierato il blocco con le piccole e medie imprese di Federlazio e gli artigiani di CNA. Si erano messi di traverso gli industriali di Unindustria, Acer e le imprese commerciali associate a Confcommercio. Avevano detto no per una questione di merito: Tagliavanti – sostenevano – è incompatibile in quanto è il direttore di Cna ed ha ricoperto incarichi per l’ente camerale, il che non gli consente di ricoprire quel ruolo. Il vero nodo della contesa era una questione di pesi politici e di equilibri: l’alleanza tra tutte le altre sigle aveva chiuso il match a favore di Tagliavanti con 33 voti favorevoli e 23 contrari, un dato che rischiava di mettere in secondo piano Unindustria. Che fino alla fine ha fatto sentire il proprio peso.

«Ho sempre avuto – ha detto Tagliavanti – la massima fiducia nell’azione della magistratura. La sentenza definitiva resa pubblica oggi ribadisce, da una parte, la correttezza dell’operato della Camera di Commercio, dall’altra ci consente finalmente di aprire una nuova stagione nella quale prevarranno gli elementi che ci accomunano rispetto a quelli che ci hanno diviso in passato. Questo consentirà di impegnarci tutti insieme, in una gestione unitaria, sui gravi problemi delle imprese romane, cercando di dare risposte concrete alle aspettative del territorio e liberando tutte le energie utili alla ripresa della nostra economia, in una congiuntura particolarmente delicata come quella che stiamo attraversando» ha concluso il presidente.

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