Carlo Maria a lume di candela e senza medaglia (di Conte della Selvotta)

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

di Domenico Malatesta
Conte della Selvotta

 

 

PISANA IN VISTA
Si racconta nel corridoio municipale (udito dal cronista con targa d’argento per il cinquantennio di professione e con riconoscimento in Aula del primo cittadino) che siano in corso manovre sotterranee nel centrodestra. Obiettivo la candidatura per la Pisana romana. Si farebbero la guerra due cerimonieri benedettini (uno solo potrebbe spuntarla) e due bionde ancelle marioline (senza alcuna speranza). Si lotta per succedere al commander. Il quale sorride alla domanda. E sussurra: «Non ho eredi degni». Pasqualino Settebellezze Ciacciarelli è avanti a tutti dopo la perdita del Consorzio di bonifica. Ma ci sperano l’assessore Benedetto Leone e il presidente d’aula Dino Secondino ed anche le due consigliere Rossella Chiusaroli e Francesca Calvani. Ognuno ha avviato la propria candidatura promettendo a Mario ogni sorta di riconoscimento!

 

PETRARCONE IL POLACCO
L’avvocato Giuseppe Golini Petrarcone, due volte sindaco di Cassino, è stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica di Polonia conferita dal presidente polacco Andrzej Duda come riconoscimento e ringraziamento per l’amicizia e l`impegno in favore della Polonia e dei polacchi. A consegnare l’onorificenza è stato l’ambasciatore di Polonia Tomasz Orłowski nel corso di un ricevimento nella sede dell’Ambasciata a Roma presenti numerosi invitati di Cassino tra cui il sindaco Carlo Maria D’Alessandro.

A Carlo Maria nessun riconoscimento, solo l’invito a presenziare come primo cittadino. E Carlo Maria ha vissuto la serata accanto a sua eccellenza il prefetto Emilia Zarrilli mentre l’avvocato Petrarcone girava fra i tavoli con la medaglia d’oro da mostrare. E diceva: «Il 18 maggio sarò a Montecassino alla celebrazione dell’anniversario della conquista del monte da parte delle truppe polacche con l’onorificenza all’occhiello della giacca. Ne sono orgoglioso». Un po’ meno Carlo Maria che non ha gradito la presenza di tanti ex amministratori di centrosinistra alla festa polacca. “Ma a me?”, osserva CMD’A.
I soliti maligni dicono che l’abbia presa talmente male che ha dimenticato di stringere la mano al suo predecessori e di congratularsi. Malignità.

 

GLI INCONTRI DEI PADRONI DEL COMUNE
Mario posso andare a Urbanistica?”, chiede l’immobiliarista Salvatore Fontana, fresco consigliere dell’assemblea nazionale del Pd, al consigliere regionale Mario Abbruzzese.
Di rimando: «Certo. Tu sei il padrone del palazzo».
E Fontana, sorpreso, dalla bontà di Mario: «Sei tu il padrone, quello che comanda in questo palazzo”.
E sempre Mario, il generoso: «No, no, tu sei il padrone come lo è il Conte della Selvotta e come lo è l’antico cronista Domenico Tortolano, qui presente e che lo frequenta dai tempi della sua costruzione. Tutti noi cittadini siamo padroni di questo palazzo, è casa nostra».

Il siparietto è stato notato ieri mattina nell’atrio del palazzo comunale di Cassino fra l’immobiliarista, felice e contento del suo ingresso ufficiale nell’importante organismo del Pd. E Mario Abbruzzese che ogni giorno sale le scale del palazzo per dare “gli ordini di lavoro”. E ogni volta incontra l’antico cronista pronto con le domande scomode.

 

GLI ZAINI DI ABBRUZZESE E LEONE
Di buon mattino i padroni del comune di Cassino s’incontrano. Entrambi vanno al lavoro con lo zainetto da scolari sulle spalle. Dentro documenti, pratiche e delibere. Chi sono? Il gran cerimoniere Benedetto Leone, Assessore con la A maiuscola, e il commander in chief, al secolo Mario Abbruzzese con scranno fisso alla Pisana. Chiede il Conte a Leone, che lo intercetta sulle scale del palazzo: «Perché hai copiato lo zaino al tuo capo?”. Risposta secca: «Questa volta è lui che mi ha copiato. Io lo porto da sempre. Prima Mario portava i documenti in mezzo alle pagine dei giornali».

 

CARLO MARIA “INTERROGATO”
«Ho risposto a tutte le domande del presidente ed anche a quelle di Marino Fardelli»: lo dice, gioiosamente, Carlo Maria D’Alessandro, primo cittadino di Cassino interrogato da una speciale Commissione regionale che segue le vicende relative alle possibili infiltrazioni camorristiche nel territorio a confine con la Campania. CMD’A è contento della trasferta romana non solo per l’esauriente relazione ma soprattutto per l’elogio ricevuto dal presidente della Commissione. Un giudizio positivo per l’impegno profuso nella difesa del territorio a nome dell’istituzione che rappresenta.

 

CARLO MARIA A LUME DI CANDELA
Ancora guai e cantonate per Carlo Maria. Adesso rischia di vedersi oscurare le stanze del nostro palazzo. L’Enel, se non incasserà bollette per 2 milioni di euro, ha annunciato il distacco dei contatori. Come fa Acea con gli utenti morosi. E l’Enel ed altri gestori elettrici vogliono fare la stessa cosa per gli enti morosi. Perché il comune di Cassino avrebbe circa 300 utenze intestate e Carlo Maria non lo sapeva perché i suoi funzionari (quelli che prendono il premio di produzione da 7 a 10 mila euro annui) non lo hanno informato. E stanno ancora cercando le fatture inevase e chiuse nei cassetti.

Carlo Maria ipotizza: «Senza luce non andrò più di sera in comune a fare lo straordinario. Non è colpa mia. E’ di altri». Senza luce non potrà fare le ore serali il secondo padrone del Comune. L’assessore Leone che lavora dalle 8 alle 21 si sta attrezzando come il sindaco: camicia da notte, papalina, babucce, propseri e candele di cera.

 

 

§

Leggi qui tutti gli articoli del Conte della Selvotta

 

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright