«Francesco sono Matteo: vieni a Roma che parliamo di elezioni»

Il presidente dell'Asi Francesco De Angelis convocato a Roma da Matteo Orfini insieme agli altri big della componente. I nuovi scenari dopo lo strappo di Mdp. Ed i voti in Commissione Affari Costituzionali

La chiamata è arrivata alle 9.38: convocazione a Roma per Francesco De Angelis e tutti i big della componente Pd di Matteo Orfini. Ci si vede giovedì sera alle 21: si parla di legge elettorale e di elezioni. Perché lo scenario è cambiato: con il testo della nuova legge elettorale che potrebbe passare e con la posizione assunta da Mdp.

Bisogna decidere la strategia. La linea è stata tracciata in queste ore. «Secondo Mdp l’Iva dovrebbe aumentare e gli italiani pagare il conto del loro rancore. E la chiamano sinistra…» ha tuonato Orfini.

L’attacco nasce dalla decisione di Pier Luigi Bersani: andare allo strappo con i Dem. Tanto che il coordinatore Roberto Speranza riunisce senatori e deputati bersaniani per dire, alla fine del confronto «In questo momento non mi sento nella maggioranza». Passa qualche minuto e Filippo Bubbico si dimette da viceministro dell’Interno. Il che significa che la maggioranza di governo è appesa ad un filo. «D’ora in poi valuteremo i singoli provvedimenti…» dice Speranza.

Una situazione che nasce dalla rottura de facto sulla nuova legge elettorale. In mattinata ci sono state le prime votazioni in Commissione Affari Costituzionali sul Rosatellum 2.0, la riforma elettorale messa a punto dal capogruppo Pd a Montecitorio Ettore Rosato rivedendo il suo primo testo, saltato a ridosso dell’estate.

La Commissione oggi ha affondato i primi tre emendamenti cioè quelli che reinserivano le preferenze e trasformavano la legge in un proporzionale puro. Tutti emendamenti che erano stati proposti da Mdp. Nei fatti, tiene il testo concordato dai Del con Forza Italia, Alternativa Popolare e Lega. Senza le preferenze ed il proporzionale, Mdp non ci sta e va fuori.

Per questo Matteo Orfini ha convocato subito i suoi,. L’accordo tiene e la legge con molta probabilità potrebbe passare. Bisogna iniziare a verificare i numeri sul territorio, studiare le insidie del nuovo testo, decidere in quale collegio reclamare la candidatura, chi schierare nei seggi blindati e chi a tirare la lista attraverso la sua capacità di attirare le preferenze.

Restano aperti ancora alcuni temi. Non c’è l’accordo e si sta lavorando per limare. Ad esempio: sul numero dei collegi nei quali i Partiti presenteranno i listini proporzionali (il Pd ne vorrebbe 70-80, Forza Italia è disposta ad arrivare al massimo a 60). Manca l’intesa pure sul numero di firme a sostegno delle liste, sulle pluricandidature, sulle soglie con cui bloccare le liste civetta.

 

Allora perché Orfini ha telefonato a Francesco De Angelis e lo ha convocato insieme agli altri colonnelli per la serata di giovedì? C’è un motivo preciso: da oggi sono partite le votazioni sui punti chiave della legge e si prevede che la Commissione le concluderà proprio giovedì. A quel punto si andrà in Aula. E il testo diventerà legge.

Per questo c’è fretta di iniziare a mettere le bandierine sui collegi ed i nomi nelle liste. Francesco De Angelis si presenterà a Roma con il bando per la vendita dello stabilimento ex Vdc di Anagni. È il nocciolo del suo mandato alla presidenza dell’Asi. Rappresenta un biglietto da visita di efficienza. Da mettere accanto ai numeri che ha mostrato ad Orfini in occasione delle due mobilitazioni fatte nei mesi scorsi quando il leader è venuto a Frosinone.

Capolista o nel listino, giovedì sera si inizia a concretizzare.