Il gioco della graticola tra Regione e Bassetta (di F. Ducato)

Nelle prossime ore ci sarà l'incontro tra il sindaco di Anagni e la Regione Lazio. Il gioco a togliersi dalla graticola. Ma qualcuno rischia di restare scottato

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

È una buona notizia per il sindaco di Anagni Fausto Bassetta e per tutta la sua maggioranza, l’incontro annunciato per le prossime ore con Alessio D’Amato, (leggi qui) il responsabile della cabina di regia per la sanità della Regione Lazio? Insomma, il plenipotenziario di Zingaretti in materia?

Dipende

 

È senz’altro una buona notizia per il sindaco Bassetta.

Perché dimostra la bontà dell’atteggiamento tenuto dal primo cittadino negli ultimi giorni. (leggi qui Nessuno telefona al colonnello) La decisione di sbattere la porta , con le dimissioni, è stata presa in reazione al forte contrasto presente, ancora adesso, tra i due gruppi principali della maggioranza, Progetto Anagni e Pd. Ma nasce dalla consapevolezza del sindaco di essere diventato, passo dopo passo, irrilevante nella capacità di incidere su questioni centrali per la realtà del territorio. Sanità ed ambiente in primis.

Di qui la decisione di prendere la palla al balzo. Anzi, due piccioni con una fava. Da una parte scudisciare le forze della sua maggioranza locale ( Pd anzitutto), ricordando loro che il sindaco non fa il passacarte ma, appunto, decide. Dall’altra, pressare i vertici regionali sulle questioni che stanno a cuore al sindaco. “O mi date quel che ci serve, o me ne vado. Ed a quel punto i problemi saranno vostri. Io farò il martire, e voi sarete asfaltati a livello locale e regionale” . Non è un virgolettato, ma una plausibile esposizione del Bassetta-Pensiero.

Ed in effetti le rassicurazioni sono arrivate. D’Amato ha fissato l’incontro, nel quale si dovrebbero riconfermare, tra le altre cose, gli impegni sull’ospedale ambientale.

 

E quindi? Qual è il problema?

 

Il problema è che su queste assicurazioni il sindaco si gioca la faccia. Immaginiamo che l’incontro fissato vada bene. A quel punto il sindaco annuncia l’accordo con i vertici regionali. Sulla base del quale costringe, di fatto, le forze che lo sostengono localmente ad arrivare, se non alla pace, ad una tregua più o meno armata. Da questo momento in poi , però, il sindaco ha circa 18 mesi per dimostrare a tutti che quello che sta firmare tra pochi giorni non è il solito pezzo di carta. Come quello, per dire, elaborato qualche anno fa per un nuovo ospedale in zona casello autostradale, rimasto nel libro dei sogni, a fronte di una chiusura dell’ospedale vero.

 

Se Bassetta non riesce ad ottenere risultati concreti, a quel punto è completamente bruciato. E soprattutto, è bruciata la sua maggioranza.

 

Ma Fausto Bassetta, sindaco dalle ben note e profonde radici cristiane, ha già fatto capire a tutti una cosa: nel suo personale martirologio c’è poco posto per San Lorenzo. E lui non ha intenzione di farsi arrostire sulla graticola dalla politica.