Acque agitate a Fiuggi: soprattutto nel Pd. «La crisi? Irresponsabili guidati da una cupola»

Elsa Costantini è vice sindaco uscente di Fiuggi. Ed è iscritta al Partito Democratico. Le due cose, fino a poco tempo fa sono andate di pari passo. Poi, il Pd ha revocato la fiducia al sindaco Fabrizio Martini. (leggi qui il precedente) Ma lei non è stata tra quelli che hanno firmato per farlo cadere.

Alessioporcu.it. – Perché non ha firmato anche lei la sfiducia al sindaco? Adesso diranno che è rimasta incollata alla poltrona di vice sindaco
Elsa Costantini – Non ho firmato perché non ero d’accordo. Perché Fiuggi non dura il tempo di un’amministrazione, ma amministratori irresponsabili rischiano di compromettere definitivamente il suo rilancio.

Perché non condivide l’operazione – crisi fatta anche dal Pd?
Perché è una decisione scellerata e vigliacca. E’ stata una pugnalata alle spalle di una maggioranza della quale fino ad un attimo prima avevano fatto parte.

Dicono che si sentivano poco coinvolti nelle scelte
Dico che in questa operazione c’è stata la complicità e la direzione della “cupola” che ha gestito e gestisce in modo settario e padronale il circolo di Fiuggi. E’ una scelta che avrà conseguenze gravissime per la città e per la credibilità del Pd.

Perché parla di ‘cupola’? Prima di staccare la spina al sindaco avrete discusso, nel Circolo…
No. E’ un atto consumato nel giorno stesso del congresso di circolo. E tenuto nascosto ai partecipanti. Sono rimasti tutti ignari, fino al mio intervento nella sede congressuale.

Quindi, la decisione di determinare la crisi in Comune non è stata approvata prima dal Circolo Pd?
No. Al punto che le motivazioni le sto leggendo in questi giorni sulla stampa. Si sono guardati bene dal discuterle nella sede deputata. Nemmeno in Consiglio Comunale c’è stato un dibattito.

E se ci fosse stato il dibattito, le cosa avrebbe detto?
Avrei risposto che le motivazioni sono pretestuose e irresponsabili. Sono attinenti più alla psicologia di bassa lega che alla politica. Ci si è dimessi davanti ad un notaio sulla base di un documento raffazzonato in un bar, a rimorchio di correzioni estemporanee sollecitate da Tullio Ambrosi e dal suo gruppo. Correzioni peraltro fatte ad un testo proposto alla discussione dallo stesso Sindaco.

Sullo sfondo, e sul futuro, c’è il tema dell’acqua, come abbiamo scritto (leggi qui Il baratro Fiuggi)
Le presunte divergenze sul processo di valorizzazione degli asset aziendali sono pretesti insostenibili. Il confronto era in corso e nessuna decisione era stata presa. Quello che più sconcerta è che la discussione sul piano Sinloc è stata affrontata solo marginalmente e in modo contraddittorio all’interno del Partito. Senza nemmeno gli opportuni approfondimenti, senza interfacciarsi con le Istituzioni. Non c’è stata nemmeno la volontà di parlare prima con la Regione, con il Ministero e con le strutture superiori del Partito utilizzando le competenze tecniche qualificate di cui può disporre.

Forse il piano Sinloc non piace ai vertici del Pd?
Mi sembrerebbe strano, vista la professione di fede Renziana. A questo punto devo pensare che ci siano renziani solo per opportunismo e per facciata. Il governo Renzi, i decreti Madia, la politica di coesione dell’Unione europea per il periodo 2014-2020, il Partenariato Pubblico Privato, sono tutti elementi che vanno nella direzione del piano Sinloc per dare impulso alle Terme. E’ una indispensabile opportunità per rilanciare lo sviluppo locale e per attirare investimenti, secondo una dinamica economica evoluta, altro che improbabili fantasiose soluzioni di azionariato popolare.

Abbiamo scritto che non c’è futuro se non c’è un progetto chiaro per l’Acqua Fiuggi e se non ci sono amministratori con la capacità di portare la questione su un piano almeno nazionale. E’ corretto?
L’assoluta mancanza di proposta e di contenuti, frutto dell’assenza della politica come sforzo di mediazione e ricerca di soluzioni, ci ha condotto a questo epilogo tragico. Con superficialità irresponsabile si è piegato il partito a scelte dannose per la città sulla base di capricci e personalismi vanificando il lavoro di 7 anni per costruire le condizione per il rilancio economico di Fiuggi, gettando alle ortiche anni di lotte e sacrifici di una intera comunità.

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