La partita delle elezioni: non serve giocarla, basta vincerla

Conterà soltanto vincere, prendere più voti possibili e poi effettuare le analisi politiche. Per gli sconfitti, invece, difficilmente ci sarà spazio e tempo per le analisi.

Nicola Ottaviani ha chiamato a raccolta ieri sera liste e candidati al consiglio comunale, militanti e tifosi, amici e simpatizzanti. E’ alla sua quinta campagna elettorale, è un veterano e lo dimostra il fatto che riesce a mantenere ancora dalla stessa parte Mario Abbruzzese (Forza Italia) e Alfredo Pallone(Alternativa Popolare). Nell’ultimo anno della consiliatura ha tenuto vacante la carica di vicesindaco anche per far capire che con lui serve poco.

Nicola Ottaviani sta parlando di amministrazione, di cose fatte durante questi cinque anni. Non rinuncia alle polemiche, ma sa anche che all’interno della coalizione il tasso di competizione è altissimo. Molti neppure si salutano, ma stanno dalla stessa parte nella convinzione che sarà quella vincente.

Fabrizio Cristofari cercherà di infilarsi in alcune di queste contraddizioni, ma sa che di contraddizioni ce ne sono tante anche nel suo.

Si profila una campagna elettorale nervosa e tesa, con strategie di comunicazione mirate sui social network più che sui comizi. Però a Frosinone il tradizionale porta a porta mantiene un suo peso.

 

Non è un caso allora il format scelto da Nicola Ottaviani ieri sera per presentare la sua coalizione. C’è tutto: il teatro, la gente, il social. Spiega Gianluca Trento su Ciociaria Oggi:

una convention in stile americano, quella mandata in scena da Nicola Ottaviani, che al Teatro Nestor di Frosinone ha reso nota la filosofia alla base della sua candidatura e del suo programma. Tra slide su cose fatte e da fare, il primo cittadino uscente, in ventisette minuti e 27 secondi, senza mai prendere fiato, ha strappato ben 54 applausi ai sui sostenitori. Non sono mancate stoccate agli avversari, accusati di inerzia per anni. Strigliate pure a chi specula sui profughi, trasformando l’accoglienza in un business, che nulla ha di carità cristiana, e a quanti ricattano gli elettori per un posto di lavoro, invitando a non fare violenza psicologica.

 

Una strategia che Alessandro Redirossi su Il Messaggero racconta così:

Il format è quello dei talent show: giochi di luce, musiche epiche. Tante immagini: le luci a led che non c’erano e ora ci sono, la toppa sul Viadotto che è diventata realtà e, soprattutto, lo Stadio. Inun video si vede il sindaco che palleggia sul prato del nuovo Stadio Casaleno. Non si affronta il tema degli oltre 4 milioni di euro comunali deviati sull’opera, che viene completata e gestita per quasi 50 anni – compreso lo sfruttamento commerciale – dai privati. Si mette però a confronto la tribuna del Casaleno distrutta nel 2012 dalla neve con le immagini del nuovo impianto. Non mancano gli attacchi alla Regione, colpevole di aver dimenticato per 4 anni Frosinone con una frana sulla testa.

 

Il Movimento Cinque Stelle, invece, sta provando a parlare direttamente ai cittadini per illustrare un programma che è unico dappertutto. Se Christian Bellincampi arriverà in doppia cifra avrà ottenuto un grande risultato. Non si fermeranno neppure per un attimo Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune), Giuseppina Bonaviri (Giuseppina Bonaviri Sindaca) e Fernando Incitti (Casapound).

 

Le elezioni comunali di Frosinone sono come la finale di Coppa dei Campioni: non serve giocarla, basta vincerla.

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