Mentre la sinistra litiga la “mucca” si accomoda in sala da pranzo

L'incontro di Ferentino non porta solo segnali positivi: il Pd si è presentato compatto. Ma mancano alcuni di quegli elementi fondamentali per sfruttare il Rosatellum

Nel giorno in cui Giuliano Pisapia (Campo Democratico) fa un forte invito all’unità del centrosinistra, la presidente della Camera Laura Boldrini dice che non ci sono le condizioni per un accordo con il Pd.

Nel giorno in cui il fondatore del Partito Democratico Walter Veltroni chiede a Matteo Renzi di essere inclusivo, pur riconoscendo la straordinaria “acrimonia” nei suoi confronti, a Ferentino, nel corso della conferenza programmatica del Pd, (leggi qui ‘Zero veleni e tutti presenti alla Leopoldina: è questa la vera notizia’) si vedono Massimiliano Massimi, responsabile provinciale di Articolo 1 Mdp e Gian Franco Schietroma con  Vincenzo Iacovissi, esponenti di riferimento assoluto dei Socialisti.

Non si vedono Daniela Bianchi e Giuseppe Fortuna, di Insieme per il Lazio di Massimiliano Smeriglio. Non si vede neppure la delegazione di Alternativa Popolare: né Alfredo PalloneMichele Nardone o Michele Mele.

Per la verità non si è visto neppure Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio.

 

Il tema delle alleanze diventa essenziale con il Rosatellum: per i collegi uninominali di Camera e Senato ma anche nel proporzionale. E’ già fondamentale per le Regionali.

Il Partito Democratico, in una provincia dove il centrodestra è fortissimo, non ha altra strada che quella di unirsi per provare a vincere.

Le aperture agli alleati di questi giorni da parte degli esponenti del Pd vanno sostanziate in accordi e intese concrete. Ma se a livello nazionale l’indicazione non si sostanzia in una decisione politica, diventa difficile far passare sui territori ciò che Matteo Renzi non benedice al Nazareno.

L’intero centrosinistra, nazionale, regionale, provinciale, comunale, si trova in una situazione di estrema difficoltà sul piano politico.

 

La “mucca in corridoio” della quale avvertiva Pierluigi Bersani, vale a dire il centrodestra che è cresciuto mentre il Pd era concentrato su altro, ormai si è accomodata in sala di pranzo. Con il Movimento Cinque Stelle che non perde terreno e che nei prossimi mesi può crescere ancora.

I leader locali del Pd possono poco se quelli nazionali non tornano al ramoscello … d’Ulivo.

La presa di distanza di Romano Prodi è stata durissima. Matteo Renzi continua a ragionare nell’ottica dell’uomo solo al comando. Nel Pd nessuno prova neppure a fargli cambiare idea.

Il Rosatellum, voluto dal capogruppo Pd, rischia di trasformarsi in un boomerang beffardo.