Mario e Francesco, i democristiani di ritorno

Francesco Scalia e Mario Abbruzzese hanno la comune matrice democristiana nel dna che li unisce. Entrambi preferiscono agire sotto traccia. Ecco costa stanno facendo in questi giorni strategici

Francesco Scalia e Mario Abbruzzese hanno la comune matrice democristiana nel dna che li unisce. Entrambi preferiscono agire sotto traccia, entrambi non amano gli scontri verbali e le polemiche che finiscono in rissa, entrambi tessono la tela direttamente con i luogotenenti plenipotenziari dei rispettivi partiti.

 

Mario Abbruzzese con Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo e “carta” che Silvio Berlusconi calerà sul tavolo della trattativa dopo le  elezioni politiche con il sistema proporzionale. Quando nessuno avrà vinto e si dovrà uscire dalla palude parlamentare.
Francesco Scalia è tenuto in straordinaria considerazione da Luca Lotti, leader indiscusso del Giglio Magico, braccio destro, sinistro e di scorta di Matteo Renzi. Come se non bastasse il parlamentare di Ferentino ha un filo diretto anche con Lorenzo Guerini, segretario operativo del Partito Democratico ormai da anni.

 

Abbruzzese e Scalia saranno candidati alla Camera o al Senato ed entrambi puntano ad un posto nel listino bloccato. Con qualunque sistema: Italicum, Consultellum Rosatellum, Tedeschellum. A proposito: il tanto declamato sistema tedesco non è che dia poi chissà quali garanzie di governabilità. Alla fine Angela Merkel, sacerdotessa della Democrazia Cristiana internazionale che non muore mai, farà un governo di coalizione. Mediando in Parlamento.

 

Mario Abbruzzese, dopo aver disinnescato l’ipotesi che Alfredo Pallone potesse rientrare in Forza Italia, è atteso dall’ostacolo più duro: far coesistere, nell’ambito di candidature eleggibili, Antonello Iannarilli e un esponente indicato da Nicola Ottaviani, sia esso Adriano Piacentini o Alessandra Mandarelli. Con il Rosatellum 2.0 potrebbe essere relativamente semplice: Piacentini o Mandarelli nel collegio nord della Camera, Iannarilli al Senato.

 

Ma con l’Italicum è complicato, considerando che il posto nel listino bloccato sarà proprio per Abbruzzese. Come fare allora? Magari Abbruzzese potrebbe tenerli fuori entrambi da candidature eleggibili. Nicola Ottaviani e Antonello Iannarilli potrebbero disimpegnarsi alle elezioni? Siamo sicuri che questo dispiacerebbe ad Abbruzzese? Con il proporzionale gli elettori votano il simbolo e sul tema ci penserà Silvio Berlusconi. Eventuali ribelli a quel punto potrebbero essere messi ai margini del partito.

 

Francesco Scalia punterà ad un’intesa con Francesco De Angelis, ma contemporaneamente è pronto ad un patto d’acciaio con la senatrice Maria Spilabotte e l’onorevole Nazzareno Pilozzi. Entrambi potrebbero scegliere di candidarsi alle regionali. Sarebbe una dichiarazione di guerra all’assessore Mauro Buschini e a tutta l’area di De Angelis. L’ulteriore carta di Scalia potrebbe essere l’intesa con Bruno Astorre e una designazione eleggibile per Simone Costanzo. Dove? Lo spazio si trova. I democristiani non si spaventano per così poco.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright