Mastrangeli, il farmacista in smoking che diventa presidente

Riccardo Mastrangeli è stato eletto all’unanimità Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Frosinone. Ritratto di un medico amante dei numeri, appassionato di politica, affascinato dal buon gusto

Camilla de Tourtrissac

Tagliacucitrice con gusto

Un intero reparto del suo armadio è occupato dagli smoking. Ne ha uno per ogni occasione. A New York la settimana scorsa ha portato quello un po’ più easy da sfoggiare con disinvoltura durante le cene all’ultimo piano dei grattacieli. A Montecarlo un mese fa ha indossato quello in tessuto un po’ più leggero. Nei fine settimana, quando va ai concerti o nelle gallerie d’arte a Roma usa quello di taglio classico. Ora però, il dottor Riccardo Mastrangeli, Deputato nella XII Legislatura della Repubblica Italiana, ministro delle Finanze di zar Nicola Ottaviani con aspirazioni da delegato ai Rapporti con l’Estero, i suoi amati smoking dovrà scordarseli per un po’. Dovrà tornare ad indossare il più candido e castigato camice da farmacista. Perché l’abito da sera stonerebbe con la nuova carica che in serata gli hanno conferito all’unanimità i suoi colleghi: è il nuovo presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Frosinone.

 

Le note biografiche scrivono che si laurea nel 1982 ma non entra subito in farmacia. Per un po’ preferisce l’insegnamento e fa l’assistente universitario, pubblica libri di carattere scientifico. Poi inizia a lavorare nel suo settore e diventa il responsabile di farmacie, ricopre il ruolo di direttore tecnico in aziende per la produzione di farmaci. Nell’Ordine dei Farmacisti ci sta dal 1988. Nell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ci sta da un po’ meno: ma ha scalato tutti i gradini: il Presidente della Repubblica lo ha insignito prima dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, poi di Ufficiale, poi ancora  è diventato Grande Ufficiale; qualche anno fa è stato insignito del titolo di Commendatore della Repubblica. Da poco è Grand’Ufficiale della Repubblica.

 

La farmacia è il suo mestiere, la politica è la sua passione. Riesce a coniugarle spesso. In consiglio comunale, con le sue cifre precise è un Tavor per gli attacchi delle opposizioni. A quelli che non riesce a convincere è necessaria l’enterogermina per digerirlo. Si narra che il senatore Giuseppe Ciarrapico avesse comprato da lui una scatola di Viagra che dopo pochi minuti lanciò provocatoriamente sul tavolo di una riunione del centrodestra a Cassino, dicendo ad un ex sindaco: «Ecco quello che mi avevi chiesto, ora vediamo se sei capace tu di mantenere le promesse politiche che mi hai fatto».

 

Mai fuori posto, amante delle arti e della filosofia, con i numeri ha un rapporto quasi carnale. Elegante con il solo limite del buon gusto è arrivato a contattare la maison Creed per farsi confezionare un profumo con la fragranza personalizzata che ora fanno solo per lui. Sussurrano che sia superstizioso ma è falso: troppo cattolico. Non possiede né cani né gatti: gli basta Nicola Ottaviani a dargli preoccupazioni e pure qualche soddisfazione.

 

Anche senza smoking, Riccardo Mastrangeli non sarà una figura di rappresentanza. Lo ha messo in chiaro nel suo discorso di insediamento. Ai colleghi, dopo i ringraziamenti, ha analizzato con realismo la situazione:

Cambiamenti epocali si affacciano sul futuro della Farmacia e, comprendo perfettamente, lo scoraggiamento e la sfiducia che dilaga nella nostra Categoria.

I titolari di Farmacia temono che, l’ingresso dei capitali, sommandosi alla già spietata concorrenza che quotidianamente subiscono dagli altri colleghi, dalla grande distribuzione, oltre che dalla sempre più diffusa vendita on-line, si abbatta come una scure sui propri esercizi. I proprietari di parafarmacie, che oltre a sentirsi poco gratificati nella loro professione, devono, in molti casi, fare i conti con fatturati al limite della sopravvivenza.

I farmacisti di parte pubblica che vedono spesso svilita la loro funzione straordinariamente importante di rendere più forte e più qualificato il nostro Servizio Sanitario Nazionale.

I giovani laureati che, dopo anni di studio ed impegno, non riescono a trovare la giusta e meritata collocazione nel mondo del lavoro.  Così come i tanti colleghi che operano nell’industria, un tempo ottima prospettiva di lavoro, oggi sempre meno garante di nuove opportunità.  

Un quadro non certo roseo, che richiede a tutta la categoria un momento di riflessione.

Bisogna innanzitutto capire che solo restando uniti e stretti attorno alla nostra professione, potremo un giorno salvarla.

 

In serata va a festeggiare. Cena a Roma: non da solo. Indosserà lo smoking.

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