È morto Giuseppe Ciarrapico, l’ultimo editore

Foto: copyright Daniele Scudieri Imagoeconomica

Lutto nel mondo dell'editoria. È morto Giuseppe Ciarrapico. Dalle acque minerali all'editoria passando per la sanità. Il cordoglio del mondo politico

È morto a Roma all’età di 85 anni Giuseppe Ciarrapico. L’editore che fondò i quotidiani locali in provincia di Frosinone e di Latina, ideando e realizzando i successi di Ciociaria Oggi e Latina Oggi è deceduto questa mattina alle 7,40 nella clinica della Capitale Quisisana dove era ricoverato. Era gravemente malato da tempo. Le sue condizioni erano peggiorate nell’ultimo periodo.

Acqua, Sanità, Editoria

Per via delle sue convinzioni politiche filofasciste, Giuseppe Ciarrapico è stato definito da molti l’anima ‘nera’ dell’andreottismo romano. L’imprenditore non ha mai rinnegato quelle posizioni politiche e ne ha sempre fatto un vanto.

Nato il 28 gennaio 1934 a Roma, Giuseppe Ciarrapico negli anni ’80 diviene presidente dell’Acqua e delle Terme di Fiuggi. Le sviluppò portandole ad una dimensione internazionale mai più eguagliata. Attraverso un programma di acquisizione realizzò un piccolo impero, con marchi regionali ma anche nazionali come Pejo e Recoaro. Il che gli fruttò il soprannome di “re delle acque minerali“.

Aveva interessi nella sanità. A lui sono appartenute diverse prestigiose cliniche romane, come la Quisisana e Villa Stuart. Ha posseduto la partecipazione di controllo del gruppo Eurosanità SpA, che ancora oggi gestisce fra l’altro tre cliniche private a Roma (tra le quali il Policlinico Casilino), due strutture di ricovero per anziani a Fiuggi.

Diversificò investendo nella ristorazione, acquisendo la Casina Valadier al Pincio, due società di catering, il “Bar Rosati” di Roma.

Fino a quel momento però era rimasto in un cono d’ombra locale. dal quale esce con l’acquisizione della As Roma che gli porta una notorietà nazionale.

La sua presidenza si interrompe nel 1993 a seguito di una denuncia e poi l’arresto per bancarotta fraudolenta. Tre anni più tardi, nel 1996 viene coinvolto anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi.

Fu sua la mediazione tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti per risolvere la guerra imprenditoriale per il controllo della casa editrice Mondadori, con i suoi quotidiani ed i suoi settimanali.

Proprio l’editoria è stata l’aspetto più caratterizzante dell’attività imprenditoriale di Ciarrapico. I suoi stabilimenti tipografici EdiPol di cassino hanno stampato libri ed opuscoli a sfondo revisionista sulla storia, le armi e le forze armate del fascismo (ed in particolare della Repubblica Sociale Italiana). Ciarrapico fondò una sua casa editrice, alla quale collaborarono dirigenti e intellettuali della destra, tra cui Marcello Veneziani, che fu direttore editoriale, e, negli anni settanta, il giornalista Guido Giannettini.

Sempre nel settore dell’editoria ha controllato numerosi quotidiani locali, tra i quali Ciociaria Oggi, Latina Oggi e Nuovo Oggi Molise (mentre, tra gli altri, si annoverano anche Nuovo Oggi Castelli, Nuovo Oggi Guidonia e Nuovo Oggi Viterbo), che fanno capo a due società editoriali: Nuovo Oggi srl, ed Editoriale Oggi srl.


Imprenditore e politico è stato vicino alla corrente andreottiana. E’ stato senatore nella sedicesima legislatura con il Popolo della Libertà.

Le reazioni

Immediate le reazioni dal mondo politico ed economico.

Silenzioso e commovente il saluto fatto da Ranieri Mamalchi, già potentissimo presidente di Acea: ha postato un disegno su sfondo nero che ritrae una mano possente come quelle dell’iconografia del ventennio, aperta e alzata. È possibile interpretare un saluto romano. In memoria delle convenzioni storiche e politiche di Giuseppe Ciarrapico.

Gianfranco Fini ricorda Giuseppe Ciarrapico sottolineando “più l’impegno negli anni difficili per la destra” che per il periodo in cui il centrodestra era al governo, “quando non abbiamo avuto modo di incontrarci. E’ stato infatti uno dei primi e dei pochi che negli anni Settanta e ancor prima ha dato vita ad un’editoria di destra, sempre convinto delle sue idee e senza alcun tentennamento“.

Commosso Domenico Gramazio esponente storico della destra italiana. Per lui Ciarrapico “ha rappresentato per la mia generazione un grande spazio editoriale da quando assunse negli anni 70 la direzione amministrativa del Secolo per volonta di Almirante di cui fu l’editore. Siamo stati sempre molto amici nella legislatura conclusasi a marzo del 2013 seduti allo stesso banco con il gruppo del Pdl in Senato centinaia le interrogazioni e gli atti parlamentati che portano la mia firma e quella di Ciarrapico“.

Per l’ex ministro Adolfo UrsoPeppino Ciarrapico è stato prima di tutto un grande coraggioso indomito editore in un momento difficile per il dibattito delle idee nel nostro Paese. In lui ricordiamo lo spirito libero di chi non si arrende alle circostanze avverse, pronto sempre a manifestare le proprie idee anche quando non è conveniente farlo“.

Maurizio Gasparri definisce Giuseppe Ciarrapico “un protagonista della vita italiana nelle sue molteplici vesti di imprenditore, editore, parlamentare, anello di congiunzione di diverse realtà politiche e finanziare. Una vita intensa, spesso in prima linea, talvolta costellata da scontri e amarezze.Tra le tante fasi della sua vita voglio ricordare quella dell’editore di libri che rompevano un muro di silenzio e di censura sulla storia e sul pensiero del Novecento. In tempi recenti fu eletto in Senato. Lo ricordo soprattutto per il coraggio con cui in anni di aggressione difese la causa della destra”.

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