Cena della pace tra Pallone e Mignanelli: un nuovo nemico è alle porte

Prove tecniche di dialogo. Tra il coordinatore regionale di Alternativa Popolare Alfredo Pallone ed il cassinate ribelle Massimiliano Mignanelli. A tentare il riavvicinamento è stato l’ex sindaco di Sora Ernesto Tersigni: ha organizzato un incontro alla Trattoria, di fronte all’uscita dell’autostrada a Frosinone. Si sono visti l’altra sera a cena.

I rapporti tra Pallone e Mignanelli si erano logorati subito dopo le Provinciali di due anni fa: le preferenze centrate da Mignanelli (area Lorenzin) furono tante e Pallone (area Alfano) ritenne ci fosse stata una strategia non concordata con lui. Per questo preferì fidarsi di Andrea Amata e far affidare a lui la fascia di vice presidente della Provincia, nonostante avesse preso più voti di Mignanelli. La lacerazione invece è arrivata alle Provinciali dei mesi scorsi: Mignanelli ha ritenuto che Pallone stesse allestendo una lista elettorale tutta costruita intorno ad Amata e per questo si è candidato (come indipendente) nella lista del Partito Democratico. Ottenendo la conferma del seggio e sfilando a Pallone la possibilità di essere l’ago della maggioranza.

A chiedere di ricucire è stata personalmente Beatrice Lorenzin. I primi timidi segnali di disgelo c’erano stati già nelle settimane scorse durante l’assemblea nazionale. Quella che ha sancito la trasformazione di Area Popolare – Ncd in Alternativa Popolare. In quell’occasione c’era stato uno scambio di battute tra Pallone e Mignanelli. Ma la temperatura era rimasta a ridosso dello zero.

A rialzarla ha provveduto Ernesto Tersigni con la cena alla Trattoria. Presenti: Pallone, Mignanelli, Tersigni, un comune amico romano di Alternativa Popolare.

Lo scenario politico che è emerso a tavola dice che a nessuno conviene restare distanti. All’orizzonte si profila la sagoma di un possibile nuovo avversario interno. Sono le truppe di Enrico Zanetti, vice ministro dell’Economia nel governo di Matteo Renzi e segretario politico di Scelta Civica. C’è chi prospetta la nascita di un grande polo centrista, guidato da Angelino Alfano e con Zanetti al suo fianco. Ipotesi che lo stesso ex vice ministro poco tempo fa ha definito «fantapolitica, come qualsiasi ipotesi di gruppi unici in Parlamento con Ncd. Un no che vale anche se in futuro cambiassero nome». Ma all’assemblea nazionale, più di qualche battuta è stata fatta al presidente nazionale di ConfimpreseItalia Guido D’Amico, che in quell’area ha diversi contatti molto stretti.

E poi la strategia è quella di aggregare anche il leghista veneto Flavio Tosi. Il che, sommato all’ingresso dei centristi di Zanetti e l’area ex Udc di Pierferdinando Casini, cambierebbe gli equilibri interni. Proprio per questo è stato fatto notare, sia a Alfredo Pallone che a Massimiliano Mignanelli, non ci si può permettere adesso d’avere divergenze interne.

Il coordinatore regionale ha ribadito la sua posizione: nessuna pregiudiziale nei confronti di Mignanelli ma occorre un maggiore spirito di squadra. Il consigliere provinciale ha ribadito che per lui si può riallacciare il dialogo ma continuerà ad avere come punto di riferimento Beatrice Lorenzin.

Non è un abbraccio. Ma non è più nemmeno il gelo di qualche mese fa.

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