Allarme proiezione: ora il Pd rischia zero collegi nel Lazio

Una proiezione fatta al Nazareno rivela che il Pd, nel Collegio Lazio 2, rischia di vincere in nessun collegio. Ecco spiegata la corsa al listino proporzionale. A sinistra intanto...

Nessun vincitore. Né candidando Francesco De Angelis né con Francesco Scalia o Maria Spilabotte e tantomeno Nazzareno Pilozzi o chiunque altro. È per questo che nessuno di loro sta sgomitando per ottenere la candidatura in un collegio uninominale di Lazio2: quelli in cui vince chi prende anche un solo voto in più del candidato schierato dagli altri Partiti.

A dirlo è una proiezione elaborata al Nazareno subito dopo il no definitivo della sinistra bersaniana guidata da Pietro Grasso. Lo rivela il quotidiano on line Affaritaliani.

La proiezione dice che il Pd rischia di prendere zero Collegi nel Lazio. Ma anche in Abruzzo. E così pure Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria. Ne accredita sei alla Camera dei Deputati e tre al Senato della Repubblica tra Piemonte e Lombardia. Lì scorrerà il sangue per essere candidati. In bilico i Collegi di Piacenza, Parma, Forlì – Cesena, Massa Carrara, Lucca, Perugia. Stesso scenario in tutti i Collegi delle Marche.

Ecco il motivo per cui sia Francesco Scalia che Francesco De Angelis hanno chiesto di essere collocati come capolista nel listino bloccato plurinominale, cioè quello dove si entra in proporzione al numero dei voti ottenuti dalla coalizione, nell’intero Collegio. Lì il capolista ha la garanzia di entrare, a meno di voler ipotizzare un Pd azzerato dallo scenario politico nazionale.

Ma è proprio per questo che ci sarà la corsa dei big a piazzarsi in uno di quei posti da capolista.

Per i candidati locali c’è da tenere in considerazione anche la necessità di assicurare alcuni collegi – blindati agli alleati con i quali si farà l’alleanza. Il Pd starà con Campo Progressista di Giuliano Pisapia e Daniela Bianchi, con l’area radicale di Emma Bonino e, checché ne dica il presidente provinciale Michele Nardone («Meglio andare da soli») a Roma danno per certa l’alleanza con Alternativa Popolare profetizzata da Alfredo Pallone. O quantomeno con l’ala che seguirà Angelino Alfano in caso di separazione da Maurizio Lupi.

Quindi, una parte dei collegi andrà divisa con loro. Assottigliando ulteriormente i margini di manovra.

La proiezione accredita al Pd alcuni collegi in Campania, in Calabria ed in Basilicata. Nessun seggio né in Puglia, né in Sicilia né in Sardegna.

L’ala bersaniana di Mdp Articolo 1 (Massimiliano Massimi), insieme ai civatiani di Possibile (Armando Mirabella) e Sinistra Italiana (Marco Maddalena) si prepara alla sfida.

A Frosinone ieri c’è stata l’assemblea che ha riunito le tre forze politiche in vista della riunione fissata per il 3 dicembre a Roma: quel giorno verrà annunciata la decisione di schierare una proposta unitaria capeggiata dall’ex presidente del Senato Pietro Grasso.

Solo in quel momento si saprà se ci saranno margini per candidati locali che possano rappresentare il territorio in caso di elezione alla Camera o al Senato.

La posizione, in ogni caso, sarà di netta distanza dal Pd a trazione renziana: il segnale sul territorio lo ha dato il consigliere comunale di Frosinone Vittorio Vitali (Mdp) che l’altro giorno ha lasciato la lista civica di Fabrizio Cristofari con cui è stato eletto: troppo vicina a questo Pd.