Le schede segnate? Troppe. Le elezioni sono valide

Confermato il risultato delle elezioni comunali di Piedimonte San Germano. Circa 80 schede nella sezione 5 erano segnate con simboli geometrici. Talmente tante - secondo il Tar - che è impossibile risalire all'elettore

Cerchi, quadrati e triangoli disegnati in un punto preciso di ottanta schede elettorali votate alle scorse Comunali di Piedimonte San Germano. Una firma lasciata dall’elettore. Un modo per riconoscerle.

Ma siccome i segni sono stati tracciati su ben ottanta schede non è possibile risalire alla singola persona che ha firmato il voto con quei segni. E l’elettore rimane anonimo.

Il Tar ha respinto per questo motivo il ricorso presentato dal dottor Ettore Urbano che chiedeva di annullare il risultato delle elezioni vinte la primavera scorsa dal sindaco Gioacchino Ferdinandi.

Il distacco tra i due candidati è stato di appena 32 voti: per Ferdinandi hanno votato 1945 persone, Urbano ha avuto i voti di 1913 elettori. Ma – spiega il ricorso – nella Sezione 5 c’erano ben 80 voti per Ferdinandi contrassegnati da figure geometriche.

I rappresentanti di lista li hanno notati vicino alla parola “ora” «in alcune un cerchio, in altre un quadrato, in altre ancora un triangolo – che rappresenta un inequivocabile segno di riconoscimento».

Nella Sezione 3 sono stati segnalati voti nei quali sono stati scritti i nomi dei candidati ai quali è stata data la preferenza, commettendo errori che sembravano fatti in modo da rendere riconoscibile l’elettore.

Il Tribunale ha detto no al ricorso. Per quanto riguarda gli 80 voti della sezione 5 sostiene che la censura mossa da Urbano non è sufficientemente circostanziata, non ha specificato il numero preciso delle schede contestate e la tipologia dei vizi che le renderebbero nulle. Cosa significa?

 

Ai fini della nullità del voto come conseguenza della riconoscibilità è necessario che le schede contengano segni grafici tali da fare concludere in modo incontrovertibile, non solo la loro obiettiva riconoscibilità, ma anche la loro soggettiva ordinazione al riconoscimento.

 

Insomma: anche se la scheda è segnata, siccome ne sono state segnate tante in maniera uguale, non è possibile sapere se sia stato io oppure un altro a fare quei simboli. E l’autore del voto resta anonimo, come ha fatto notare l’avvocato Massimo Di Sotto che ha assistito il sindaco Ferdinandi di fronte al Tar.

 

Da qui la decisione: ricorso rigettato. Ed elezioni convalidate.