Pirozzi: «Se Buschini non parlava faceva più bella figura»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

«Mi dispiace per Mauro Buschini che è pure una brava persona ma sto giro era meglio se stava zitto perché se parlo poi lo devo sfonnà…» Sergio Pirozzi è diretto, senza fronzoli.

Il sindaco di Amatrice conferma le sue accuse all’assessore regionale all’Ambiente. Quelle per cui sabato scorso ne ha chiesto le dimissioni.

«M’ha preso in giro, l’appalto per la raccolta delle macerie nun ce stà. Ma davvero pensate che parlavo del bando de martedddì, quello da 400mila euro? Nooo. E nemmeno me riferivo all’altro bando, quello per l’ampliamento dello smaltimento delle pubbliche vie. Io parlo di quello delle macerie Privateee. Hanno approvato il piano 45 giorni fa e ancora nun hanno fatto gnente».

Concreto e chiaro. Il sindaco di Amatrice dice che il re è nudo. Che l’appalto non l’hanno fatto. E che dalla Regione Lazio l’hanno preso in giro «Perché m’avevano detto che stava tutto a posto, invece non stava a posto niente». Si sente preso in giro due volte: «La Regione faceva più bella figura se non me rispondeva, invece di dire le fesserie che hanno detto ieri» (leggi qui il precedente)

La Regione ieri aveva replicato che l’appalto era pronto. E che martedì sarebbe stato assegnato. Che già ce n’erano stati otto di appalti. Più due affidamenti diretti. E un altro che è in attesa delle autorizzazioni dall’Autorithy anti corruzione.

Pirozzi però spiega che il vero problema sono le macerie delle case private. Lì non è stato rimosso quasi niente.

«Le macerie lasciate lì sono un dolore continuo, costante. E’ il segnale dell’inefficienza. Rappresentano la morte, la distruzione. Qui c’è voglia di rinascita. Noi vogliamo ripartire»

Per questo ha chiesto le dimissioni di Mauro Buschini. «E’ pure una brava persona, la Regione ha fatto tante cose b uone per Amatrice e l’ho detto in tempi non sospetti. Però sta volta hanno fatto uno scivolone. Bastava dire ‘siamo in ritardo, le procedure sono complesse’. Ma bisogna capire che qui 10 giorni di ritardo possono fare tanto: pesa sulla tenuta psicologica della gente».

Le procedure complesse sono proprio la risposta data in via informale dalla Regione. Quelle che tardano più di tutte sono le autorizzazioni a tutela dei beni artistici.

Pirozzi è pane e concretezza: «Potevano fare un avviso, si cominciavano a portare avanti. E poi aspettavano le autorizzazioni. Così che facciamo: prima aspettiamo le autorizzazioni e poi facciamo la gara, perdendo altro tempo? Noi sto tempo non ce l’abbiamo».

E’ la scelta dei tempi a far pensare che Pirozzi sia in corsa per la carica di governatore del Lazio contro Nicola Zingaretti. Per lui stravede Francesco Storace.

Sindaco, ma se ci fossero le primarie per individuare il candidato di centrodestra, parteciperebbe?
«Ma c’ho tutti sti ca…i ai quali pensare qui. Qui nun c’è più niente».

Non è un si. Ma nemmeno un no.

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