Antonio Pompeo, prove da regista nel Pd (di C.Trento)

Il presidente della Provincia si tira fuori da regionali e politiche, preferendo rimanere sul territorio. Punterà al mandato bis da sindaco. «Il partito deve presentarsi unito, trasformando la Ciociaria in una roccaforte». Apertura a Mdp.

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Nelle ultime settimane sta parlando con tutti: da Francesco Scalia a Francesco De Angelis, da Mauro Buschini a Simone Costanzo. Per gli addetti ai lavori è questo il segnale inequivocabile che non si candiderà alle regionali.

In effetti Antonio Pompeo ha deciso: rimarrà sul territorio, cercando il mandato bis sia come sindaco di Ferentino che come presidente della Provincia.

 

STRATEGIA UNITARIA

Dice Antonio Pompeo: «Alle politiche e alle regionali il Pd dovrà presentarsi in modo compatto, con una strategia unitaria. Indipendentemente dal sistema elettorale con il quale si andrà alle urne. Dobbiamo dare un segnale forte e chiaro, dimostrando che la provincia di Frosinone ha tutte le carte in regola per diventare una roccaforte dei Democrat».

Poi Pompeo aggiunge: «Ha ragione Simone Costanzo: i Cinque Stelle non possono dare lezioni su come si amministra, loro sono bravissimi a criticare ogni cosa dall’ opposizione. E appena hanno avuto una responsabilità di governo (Roma), hanno dimostrato limiti enormi. Per quanto riguarda le alleanze, credo che dobbiamo dialogare con tutti e il nostro campo è quello del centrosinistra. Anche con Articolo 1 Mdp? A mio giudizio sì».

 

LA POSIZIONE TERZA

La presa di posizione di Pompeo appare “ terza” rispetto al quadro delle candidature che dovrà essere composto. È evidente, però, che nel partito in tanti guardano al potenziale sostegno di Pompeo in campagna elettorale.

Il presidente della Provincia fa parte dell’ area del senatore Francesco Scalia, quella che si riconosce nelle posizioni del ministro Luca Lotti. Alle regionali il candidato di questa componente è il consigliere regionale uscente Marino Fardelli. In campo ci sarà naturalmente anche l’ assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini, dell’area di Francesco De Angelis.

 

L’EVOLUZIONE

La situazione però è in piena evoluzione e bisognerà attendere gli sviluppi. Alle regionali stanno facendo un pensierino sia la senatrice Maria Spilabotte che il deputato Nazzareno Pilozzi. Ma pure il segretario provinciale Simone Costanzo, dell’ area del ministro Dario Franceschini.

Avranno un “ peso” però pure gli accordi sul territorio ed è proprio questo il punto nodale. A Pompeo guarda Simone Costanzo, che non a caso è stato quello che ha ricostituito il gruppo unico del Pd alla Provincia di Frosinone dopo il clamoroso “ strappo” del 2014.

 

CORRENTE O TERRITORIO

Prevarranno le logiche di corrente o quelle territoriali? La risposta a questa domanda dirà molto sugli equilibri futuri del Pd in provincia di Frosinone. E in questo senso le regionali saranno più indicative delle politiche, dove invece deciderà soltanto il tavolo nazionale. Quindi i vari leader: Luca Lotti e Lorenzo Guerini (ai quali fa riferimento Francesco Scalia), Matteo Orfini (Francesco De Angelis e Sara Battisti confidano nel suo imprimatur), Maria Elena Boschi (Nazzareno Pilozzi si riconosce nelle posizioni della sottosegretaria di Stato alla presidenza del consiglio), Dario Franceschini (Simone Costanzo e Antonella Di Pucchio fanno parte di Area- Dem).

Lo scacchiere è complicato e complesso e alla fine gli eletti saranno pochi. I delusi, invece, tanti. Anzi, di più.

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