Il condottiero Carlo Maria fa cappotto (Conte della Selvotta)

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

di Domenico Malatesta
Conte della Selvotta

 

 

Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. ANNO CCVIII a.C. Tito Livio Libro XXVII.

Tito Livio, storico romano, autore di una monumentale storia di Roma, gli Ab Urbe Condita, libri CXLII, dalla sua fondazione (tradizionalmente datata 21 aprile 753 a.C.) fino alla morte di Druso, figliastro di Augusto nel 9 a.C..

Cassino. 2017 d.C. Uno sciame d’api invade l’Aula consiliare durante il dibattito sull’acquedotto.

 

 

IL CONDOTTIERO CMD’A FA CAPPOTTO
La bufera sui numeri al comune di Cassino è passata. Milione più, milione meno. Che fa, il popolo ignorante di numeri, di matematica e di finanza non ricorda più niente il giorno dopo l’abbuffata di cifre lette da CMD’A, al secolo Carlo Maria D’Alessandro, sindaco pro-tempore di Cassino.

Li aveva letti anche qualche settimana fa scatenando l’ironia dell’ex ministro delle finanze del governo Petrarcone, Enzo Salera. Ma al popolo ignorante quella marea di numeri non aveva fatto né freddo, né caldo. Il duo Petrarcone-Salera ha replicato con un dossier più documentato, per aver governato e con una maggiore esperienza amministrativa.

A sua volta CMD’A ha sorriso. Ed ha fatto, però, mea culpa. “Ho sbagliato una data e perciò abbasso il debito da 69 a 62 milioni di euro.”

Il matematico Salera aveva fatto bene la conta. Nemmeno questa correzione ha impressionato più di tanto il popolo ignorante di numeri pensando di più al montepremi del Superenalotto di 20 milioni di euro. Quelli sì che sarebbero buoni.

 

LE ANCELLE ABBRONZATE
10 agosto, ricorrenza di san Lorenzo (quello delle stelle cadenti), ore 9,30, aula Di Biasio. Si vota per il bilancio e per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Fatti da chi non si sa. Le cose nei Comuni vanno così dal tempo dei Romani conquistatori. E perciò nessuno è colpevole.

Dal busto marmoreo l’avvocato Di Biasio (primo sindaco del dopoguerra) guarda in basso CMD’A che attende trepidante l’ingresso dei suoi consiglieri. Ha telefonato cento volte a tutti e 14 intimandogli di essere presenti.

Col sorriso (imperioso) ha telefonato alle ancelle disperse nelle acque del Tirreno avvertendole: ”Vi state scottando, venite in aula a votare il bilancio. Non ve ne pentirete.” CMD’A cerca tre donne di ferro per il ricambio della giunta entro il 2017. (Lo hanno sussurrato al sordo, ad un orecchio, cronista a vita). E le ancelle sono riemerse dalle acque marine e sono volate alla corte di CMD’A. Guardato a vista dalla consorte. E quando sono apparse, la boccolata e abbronzatissima Rossella Chiusaroli e la super abbronzata Francesca Calvani, Carlo Maria ha tirato un sospiro di sollievo. Gli mancavano quei due voti per non soccombere davanti al duo Petrarcone-Salera.

Con 12 voti saltava tutto. E con 14 CMD’A: ”Ho fatto cappotto alla minoranza. Tutto approvato. Adesso tutti in vacanza.” E a settembre il rimpasto della giunta. Un dubbio. Il sindaco pro-tempore lo farà da solo o consulterà l’oracolo (M.A.) che ieri era a pranzo con il presidente Tajani in quel di Fiuggi?

E visto come è andata ieri in aula il nostro sindaco è ora “un uomo solo al comando”. Traduzione: farà tutto da solo. E nelle repliche ai consiglieri di minoranza ha fatto citazioni storiche non da poco. E a chi vuol intendere. Ma dalla tribuna di destra non ha avuto riscontri. Non leggono il mensile di storia Focus che, invece, legge Carlo Maria.

Ha ricordato la storica battaglia navale nelle acque del Mediterraneo (al tempo delle guerre greche-puniche per la conquista di quei commerci marini) tra i tiranni di Siracusa, Gelone, e di Agrigento Terone, contro il cartaginese Amilcare I. Teatro dello scontro l’antica Imera (l’odierna Termini Imerese dove la Fiat una volta costruiva le macchine). I due sicilioti sconfissero i barbari di Cartagine e in cambio di oro e argento e di migliaia di schiavi la pace durò più di 70 anni.

Ieri ha fatto intendere CMD’A “Ho vinto io” ma adesso andiamo avanti in pace fino al 2021. Lo hanno capito i suoi fedeli (?) che non devono più provocare gli sconfitti?

 

UN BULDOZZER CHIAMATO SALERA
Enzo Salera è andato all’attacco di Carlo Maria anche nel Consiglio di ieri con numeri e documenti. E ha lanciato la sfida: ”Facciamo un confronto pubblico e vediamo chi ha fatto i debiti. E chi li ha pagati.” CMD’A, prudentemente, da ingegnere, ha detto “No, grazie”. Fa troppo caldo, nessuna sfida “Tanto ho vinto”.

Come Gelone e Terone. E così il sindaco passerà gli anni fino al 2021 a pagare le rate dei debiti rimproverando gli altri. E poi chi verrà dopo di lui lo accuserà di aver accumulato altri debiti e di non averli pagati. Un rituale già visto. Carlo Maria, però, non teme il prossimo inquilino dell’aula perché “Ci sarò ancora io”. Gli avversari sono avvisati.

Salera intanto continua a sommare e sottrarre i numeri per incastrare il primo cittadino che non avrà vita facile in aula. Anche perché Salera punta a salire al vertice del Pd in attesa delle prossime candidature. Nel frattempo Petrarcone continua a tessere la tela per una riappacificazione nel Pd. E con garbo e con pragmatismo avanza dubbi sulle operazioni in corso da parte della maggioranza e CMD’A apprezza la mitezza verbale e non infierisce più di tanto.

 

IL SERMONE DI SEBASTIANELLI
Il nostro affezionato lettore, al secolo CMD’A, ha anche un altro avversario in aula. Giuseppe Sebastianelli che da un ventennio siede su quei banchi. Eletto in maggioranza, controvoglia, è passato subito su un altro banco per bacchettare ad ogni assise la condotta di CMD’A e delle sue truppe fidelizzate. E ieri in 20 minuti abbondanti ha ricordato al sindaco le cose che non vanno in comune e le promesse mancate e lo ha invitato a guardare durante la notte le stelle di san Lorenzo dalla vetta di Montecassino. CMD’A ha sorriso. Debiti, assunzioni, rifiuti, giardini, ed altro. Transazioni leggere, acquedotto ed altro. Insomma per Sebastianelli il sindaco Carlo Maria non va.

 

LO SCIAME D’API
E quando il ciellino presidente Dino Secondino (appena rientrato dal ritiro spirituale in Valle d’Aosta, Gressoney) ha dato inizio al voto sulle delibere scottanti dei debiti l’aula è stata invasa da uno sciame d’api. I dieci consiglieri della minoranza si sono dati alla fuga per evitare guai fisici e patrimoniali!! E Secondino e Carlo Maria (freddi anche per l’aria condizionata) hanno accolto i 14 voti favorevoli senza apparenti clamori.

 

IL SORPASSO DEL LEONE
In vena di sorpasso in Forza Italia e nelle stanze comunali (guardato a vista dal cronista a vita) è l’assessore al personale e alle politiche sociali Benedetto Leone nelle grazie divine del santo da Norcia e di Montecassino e dell’Europa. Perché il nostro assessore (lettore super affezionato delle cronache variopinte del Conte) punta in alto. Regione, Provincia, Europa. Senza scavalcare CMD’A. Vice sindaco in pectore e quindi attento amministratore (lavora 8-20) si attende riconoscimenti futuri. E in aula sta attento alle parole dell’opposizione e in particolare di Giuseppe Golini Petrarcone che ne apprezza la mitezza e il garbo. E di sapere giocare a golf (vedi Fiuggi). Leone, invece, ci va solo per incontrare Tajani e le sue truppe azzurre. Le guerre puniche sono lontane. Ma in Forza Italia è guerra continua per la conquista di quei posti elettivi (regione e parlamento).

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