Il volo dei candidati, i cocci del Pd, il dilemma di Mosillo e… (di Conte della Selvotta)

Il volo di Petrarcone e Fardelli, Guerra e Pace nel Pd, la fascia tricolore di Palombo, FdI alla riscossa, CMd'A un uomo solo al comando

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

IL VOLO DI PETRARCONE E FARDELLI

Centrosinistra e centrodestra di Cassino spingono per mandarli lontani dal campo di guerra (politica) di Cassino. Meglio una carica a Roma che non a Cassino, dicono i maligni.

Chi sono questi nominati? Giuseppe Golini Petrarcone e Marino Fardelli che meditano la rivincita nel 2021 per ribaltare CMD’A-Abbruzzese.

Entrambi vorrebbero la stessa fascia tricolore. E nello stesso Pd ci sono altri che ambiscono alla candidatura di sindaco nel 2021. E allora l’operazione romana. Complice Fardelli il Pd di Lotti-Scalia è pronto a candidare alla Camera dei deputati l’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone in posizione per entrare a Montecitorio. E Fardelli verso la riconferma della candidatura alla Pisana. Il gioco è fatto. Entrambi si aiuteranno.

E a Cassino il campo sarebbe aperto alla sfida Enzo SaleraSarah Grieco per la candidatura di sindaco del Pd e del centrosinistra nel 2021.

Il golfista Petrarcone, reduce dalle buche del Green di Fiuggi, si schermisce: «Macché. E’ solo una ipotesi. Adesso pensiamo a riunificare il Pd di Cassino. Mandiamo prima la pallina nella buca. Poi si vedrà».

Con Petrarcone in volo verso Montecitorio sarebbero felici CMD’A e Benedetto Leone. Entrambi favorirebbero (con i voti) la scalata romana del nemico. Pensano: ”Meglio a Roma che a Cassino”.

IL VOLO DI ABBRUZZESE SUL CIELO DI ROMA

E se Petrarcone punta Roma che farà il commander cassinate, al secolo Mario Abbruzzese? Si dirigerà verso Montecitorio per fare il turista politico o verso la Pisana con prospettive diverse? Un dilemma che non fa dormire sonni tranquilli a M.A.

I suoi forzisti locali lo spingono verso la candidatura parlamentare in modo da avere una chance di candidatura alla Pisana. Ma lui da tempo li ha già spiazzati: «Ma dove volete andare, se non siete capaci di governare nemmeno Cassino!!» Traduzione: non c’è spazio per Pasquale Ciacciarelli, Benedetto Leone, Rossella Chiusaroli ed altri. «Dovete prima imparare ad amministrare un comune per almeno 5 anni, e poi aspettare la promozione o la bocciatura». Ipse dixit.

 

GUERRA E PACE NEL PD

Una lista unica al congresso cittadino del prossimo 22 ottobre con l’obiettivo di ricostruire a Cassino il Partito Democratico dopo le lacerazioni del 2016 che portarono alle divisioni e alla sconfitta del centrosinistra a beneficio del centrodestra. Questo il tema degli incontri avviati dalle delegazioni del gruppo Petrarcone-Fardelli con quelli di Mosillo e di Fontana.

Dagli incontri è emersa la volontà di una riunificazione, dopo i veleni elettorali con la sconfitta di entrambi i candidati, Petrarcone e Mosillo, dei due gruppi sia nel circolo che nel consiglio comunale.

In aula c’è il gruppo dei consiglieri Giuseppe Golini Petrarcone, Enzo Salera e Edilio Terranova e poi quelli di Francesco Mosillo, Sarah Grieco e Barbara Di Rollo e di Alessandro D’Ambrosio. Eletta nel Pd c’è anche Sabrina Grossi che, però, ha preso le distanze dal Partito. Favorevoli ad una riunificazione sia Petrarcone (che fa riferimento a Scalia) che Mosillo (De Angelis-Buschini), ancora distanti invece le posizioni di D’Ambrosio e Fontana (entrambi vicini alla corrente di Emiliano).

Al gruppo Petrarcone andrebbe la segreteria del circolo mentre a quello di Mosillo la presidenza. Da discutere successivamente la carica di capogruppo consiliare. La rivendica sia Petrarcone come ex sindaco, che la Grieco. La segreteria, però, è anche rivendicata dal gruppo D’Alessandro-Fontana pronto ad indicare Armando Russo o Romeo Fionda. E lo stesso gruppo intenderebbe indicare Alessandro D’Ambrosio come capogruppo consiliare.

Le delegazioni torneranno ad incontrarsi nei prossimi giorni per arrivare ad una sintesi e ad una sola lista. Dice l’ex segretario Ernesto Polselli: «Bisogna mettere da parte le situazioni personali per ridare vita al partito e formare in consiglio comunale a Cassino un gruppo compatto per una opposizione costruttiva. Ed inoltre riorganizzarsi in vista delle due elezioni, regionali e nazionali». Il saggio Polselli è uno che se ne intende di politica. Un teorico che non ha avuto ancora la fortuna di entrare nel consiglio comunale, né come consigliere e né come assessore.

IL DILEMMA DI MOSILLO

Lascio o non lascio. È il caso di Francesco Mosillo, già candidato sindaco a capo di liste civiche con tessera Pd, intende dimettersi da consigliere comunale per curare le imprese di famiglia. Dimettendosi, però, il Pd perderebbe un consigliere perché il primo dei non eletti risulta Annalisa D’Aguanno di centrodestra ed attuale direttore del Cosilam. Una carica incompatibile con quella di consigliere e quindi dovrebbe dimettersi per essere surrogata dal secondo non eletto nella lista, Ernesto Di Muccio, anch’egli di centrodestra. Il quale passerebbe subito nella maggioranza del sindaco D’Alessandro. E quindi ci sono pressioni su Mosillo per far ritardare il suo abbandono almeno fino alle prossime regionali.

Mosillo sta riflettendo anche su un altro passaggio. Di strategia e non di tattica: il gruppo si governa meglio dall’interno o dall’esterno? La seconda ipotesi gli darebbe una dimensione strategica maggiore, più consona ad un leader. Così almeno pare che lo abbia inquadrato, nel corso di un caffè, il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli al termine del Consiglio d’Amministrazione riunito sabato mattina, durato quattro ore e mezza. Commentando con due persone, il vulcanico presidente ha detto: «Quel ragazzo ha la stoffa per fare il sindaco di Cassino»

CMD’A E IL RIMPASTO RINVIATO

L’ordine del commander è stato esplicito. Fermatevi fino alle prossime elezioni. Non fate cantonate perché ne avete già fatte tante. Ordine eseguito.

Ma in Forza Italia e in FDI e tra i civici i mugugni sono sempre più evidenti. E così le acque continuano ad essere agitate nel centrodestra con Forza che Italia rivendica un altro assessorato e stessa cosa le liste civiche. Ed è quindi scontro fra i due gruppi consiliari.

Il sindaco D’Alessandro, però, ha spento ogni velleità degli aspiranti. Per ora nessun rimpasto in giunta. Carlo Maria D’Alessandro è ormai un uomo solo al comando del palazzo. E gli assessori? Ognuno va per conto proprio. O quasi. E così senza vigili urbani CMD’A per movimentare il mercato del sabato, già intasato di macchine, di bancarelle (legali o abusive) e di camion, va a complicare la vita dei mercanti. Che dicono arrabbiati: «Anche noi dobbiamo campare come voi».

 

FDI VA ALLA RISCOSSA

I Fratelli (Fdi e Destra Nuova) di Cassino sono ai ferri corti, sia dentro l’aula consiliare che fuori. Il gruppo consiliare Valente-Franchitto ancora non si è formato. E non si sa se Nora Noury rappresenta il loro assessore di riferimento. Il dirigente di Fdi Enrico Iemma avverte «Nora Noury non si tocca, è l’assessore di Fdi. E se Valente non farà gruppo è pronto ad entrare un altro consigliere».

Dall’esterno Destra Nuova, costola non riconosciuta a Cassino di Fdi ma altrove ben accetta, è in movimento con convegni e incontri. La lista per le regionali sarebbe già fatta. Massimo Ruspandini e una donna al nord e a sud Pulciani e Nora Noury. E Destra Nuova? E Iemma: «Ma che è? Non li conosco».

 

LA FASCIA TRICOLORE DI PALOMBO

Il cerimoniere abbaziale il benedettino Leone non sarà vice sindaco come negli auspici personali. Potrà indossare la fascia tricolore, come già fa, solo da assessore ma non da vice sindaco. Carmelo Palombo assessore con delega di vice sindaco lo manda a dire a tutti gli aspiranti. «Gli accordi politici, al paese mio, non si toccano. Le mie deleghe durano e dureranno cinque anni, 2016-2021». Ipse dixit.

L’esponente di NsC è stato chiaro. «Sennò si sfascia tutto». I suoi fedelissimi d’aula (Robertino Marsella e Claudio Monticchio) concordano. E Forza Italia: «Macchè la delega di vice sindaco deve ruotare». Non si sa se a destra o a sinistra. Palombo: «E’ bloccata e basta».