Tutti all’Osteria del Santo Bevitore: e saltano fuori i nomi dei candidati

Da destra a sinistra all'Osteria del Santo Bevitore. Il duello Rossella - Francesca: “Qui salta tutto”. Duello sindaco - Miri. Fiat o non Fiat.

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

 

DA DESTRA A SINISTRA ALL’OSTERIA DEL SANTO BEVITORE

Passano per l’Osteria del Santo Bevitore, al centro di Cassino, i futuri candidati al parlamento nazionale e a quello regionale. L’assaggio di vini novelli della “terra Sancti Benedicti” e degli spumanti della Valcomino richiamano i bevitori della politica.

Il Conte della Selvotta, reduce da un malessere influenzale, al pari del cronista a vita Domenico Tortolano (uniti anche nella malattia da un beffardo destino) causato anche dalla raccolta delle olive nella sua Contea, ha intravisto i presenti alle riunioni conviviali con calici luccicanti sui tavoli. Così in una sala alla destra, ovviamente, faceva banco il commander in chief, al secolo Mario Abbruzzese, attorniato da fedelissimi di Forza Italia. Si discuteva di candidature.

In un’altra sala, sulla sinistra, ovviamente, si notavano quelli di centrosinistra. A capotavola Francesco De Angelis e poi Mauro Buschini e la sempre abbronzata Barbara Di Rollo, ed altri. Questi, tutti e tre candidati, non si sa dove ma tutti e tre candidati. L’intesa: tu porti i voti me e io li porto a te, e così via.

Le scene bilaterali facevano godere il padrone di casa, ossia il gran cerimoniere abbaziale ma anche aspirante sindaco di Terelle ed attuale assessore comunale di Cassino e in pectore vice sindaco, Benedetto Leone, aspirante candidato alla Pisana.

M.A., però, gli ha detto no. Scucchie rossastre (ma sarà stato per il freddo, non per il vino) ha estratto dalla tasca una penna stilografica. Su una tovaglietta di carta pane ha vergato i nomi dei dieci candidati che Forza Italia schiererà alle prossime elezioni. Senza specificare chi andrà alla Camera, chi al Senato e alla Regione: il capogruppo in Provincia Gianluca Quadrini, l’ex bi deputato Antonello Iannarilli, il coordinatore Pasquale Ciacciarelli, il presidente del Consiglio Comunale di Frosinone Adriano Piacentini, il consigliere comunale e provinciale Danilo Magliocchetti, l’ex assessore comunale e regionale Alessandra Mandarelli, la consigliera comunale di Cassino Francesca Calvani, la rappresentante del volontariato sociale Teresa Graziani, la Coordinatrice del Circolo di Sora Serena Petricca.

Rispetto all’elenco anticipato alcuni mesi fa da Alessioporcu.it (leggi qui l’anticipazione del 15 giugno) manca all’appello il nome dell’imprenditore Silvio Ferraguti (sarà stata una dimenticanza), viene sciolto il nodo tra le due amazzoni Calvani / Chiusaroli con una decisione in favore della prima, si prende atto dell’indisponibilità del sindaco di San Vittore del Lazio Nadia Bucci.

Perché nell’elenco non c’è il nome di Benedetto Leone? Perché, gli ha spiegato Mario Abbruzzese, quelli che candiderà non saranno eletti.

Il commander sono io e l’eletto sono io. Gli altri a che servono.” Ipse dixit.

Leone, discendente da una famiglia di sindaci del comune montano famoso per i castagneti, ha obbedito. Anche perché rimane il primo e più ascoltato consigliere di M.A e di CMD’A.

 

IL DUELLO ROSSELLA-FRANCESCA

Siamo amiche”. Dicono.

Ma entrambe sanno che sono nemiche. Perché? Tutta colpa di M.A.Chi si vuol candidare alzi la mano destra”. Disse (sapendo di dire il falso) nelle consuete riunioni del gruppo consiliare di Forza Italia da lui presieduto. (leggi qui Abbruzzese spiazza Forza Italia: «Chi vuole essere candidato?»). Rossella Chiusaroli, capogruppo di FI in Aula, e Francesca Calvani, consigliere comunale, annuirono. Gli altri astanti non annuirono.

M.A. ha sentenziato ai fedeli del Palazzo comunale: candidati alla Pisana Pasquale Ciacciarelli e Francesca Calvani. Ipse dixit. E Francesca in vista della campagna elettorale ha sciolto i boccoli biondi, imitata da Rossella ma tentata di tingerli di rosso anche se detesta tale colore (vicino al Pd).

Rossella, in perenni litigi plateali con il commander che, comunque, lo ritiene come leader indiscusso, non si dà pace per la grande occasione che sta per svanire.

Auguri a Francesca”, risponde alle domande irriverenti dell’intrigante et risorto cronista a vita durante la passeggiata mattutina lungo il corridoio marmoreo che porta alle stanze di CMD’A e degli assessori Benedetto Leone (prima porta) e alla quarta, occupata dal vice sindaco pro-tempore Carmelo Palombo. La sua fascia tricolore è rivendicata dal vice sindaco in pectore (il benedettino disse: facciamo la staffetta). Risposta piccata:”Ma quale staffetta? Fatela sulla pista rossa dello stadio che avete ceduto all’Università!!

 

“QUI SALTA TUTTO”

Carmelo Palombo, medico e mancato sindaco nel 2011, ora vuole tenersi per lunghi cinque anni la fascia tricolore di vice sindaco dell’epoca di CMD’A (per intero Carlo Maria D’Alessandro). E Benedetto Leone potrà continuare ad impetrare (vanamente) il santo patrono d’Europa dalla Loggia del Paradiso in quel di Montecassino (ora di sera lì fa anche freddo e tira una tramontana gelida proveniente dalla dirimpettaia Terelle). Ma dovrà rimanere aspirante al soglio benedettino. Lui che di santi e di abati se ne intende.

Carmelo Palombo, arrabbiato per le esternazioni di alcuni di Forza Italia, proclamò: ”Qui salta tutto se mi tolgono la fascia. Ritiro l’appoggio dei miei due consiglieri (i 2 annuirono in silenzio) e si va a casa”.

CMD’A, per conto di M.A., ha rassicurato tutti: “Per vostra fortuna e per nostra fortuna, come vuole quello sopra di noi, mangerete tutti il panettone a Natale e la colomba a Pasqua. Se ne riparlerà, a seconda dei voti raccolti da voi per il nostro Signore, dopo le due elezioni. State sereni.

Tale risulta la risposta negli infetti appunti trafugati al convalescente cronista, parole che hanno fatto tremare le gambe a consiglieri e assessori.

 

DUELLO SINDACO-MIRI

Polacchi (sempre in guerra anche in tempo di pace) contro Daniele Miri e Miri (autorizzato dal commander) contro CMD’A. E l’abate Donato Ogliari? Ammira la vallata dell’Albaneta dalla Loggia del Paradiso in compagnia del cerimoniere Benedetto Leone che si è distaccato dal ciellino presidente d’aula Dino Secondino.

Tutti e quattro aspettano, invano, di bere boccali di birra con il brand Montecassino. I polacchi, che bevono soprattutto vodka anche durante le loro cene a base di carne e patate, hanno dichiarato guerra a Miri:”Siamo pronti a tornare con i carri armati”.

Tutta colpa di una strada, che né comune, né prefettura e né il monastero sanno spiegarne la proprietà e soprattutto la libertà di passaggio. (leggi qui ‘Una parola chiara sull’Albaneta, per favore’) E Miri, che si è studiato le carte, si è intestardito a intestarsi via Albaneta. “Tutti mi attaccano e il sindaco non mi difende? Adesso lo dico a Mario.” Disse nella sua flemma britannica (è nato a Leeds, per caso). Il quale fece mettere all’odg della commissione consiliare la privatizzazione della strada.

Diavoli verdi all’ambasciata polacca a Roma simpatizzanti per Giuseppe Golini Petrarcone, avvocato e sindaco insignito dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica di Polonia conferita dal presidente polacco Andrzej Duda come riconoscimento e ringraziamento per l’amicizia e l`impegno in favore della Polonia e dei polacchi.  A consegnare l’onorificenza, a maggio scorso, l’ambasciatore di Polonia Tomasz Orłowski nel corso di un ricevimento nella sede dell’Ambasciata a Roma presenti numerosi invitati tra cui il sindaco Carlo Maria D’Alessandro. Il quale si girò da un lato per non vedere la scena.

 

FIAT E NON FIAT

Tutti (pochi) al capezzale di Fiat o Fca. Qualche sindaco ha votato un odg in aula, altri hanno scritto a ministeri e governo e a Fca per frenare i licenziamenti e farli riassumere.

Lettere che nessuno leggerà e nemmeno sui giornali. In pochi si affannano a condannare Fca. Cauti i sindacati confederali. Arrabbiati in Fiom che per fare una cosa diversa hanno indetto uno sciopero che non avrà proseliti. Perché gli operai non vogliono regalare soldi a Fca per le trattenute sulla busta paga, già scarna. Fiom e Rifondazione comunista hanno contestato nei loro comunicati le decisioni di Fca e di Marchionne.

Fuori dal coro, non si intende di politiche industriali, il vice sindaco di Cassino Carmelo Palombo. Il quale in una nota anziché contestare le scelte dei vertici Fca ha attaccato la linea politica di Renzi premier. La quale non c’entra nulla con Fca.

Tutti gli industriali, per un motivo o per un altro, cercano di stare vicini al governo. Lo fanno da sempre, da secoli. Se ne intende in materia Berlusconi per essere un capace e attento imprenditore e uomo di governo per molti anni condividendo le scelte di Fiat e di altre grosse aziende che annunciavano aperture di fabbriche e nuovi posti di lavoro.

E spesso promesse non mantenute per cause diverse.

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