L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore (di P.Alviti)

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

 

di Pietro ALVITI

 

 

Io l’ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l’uomo. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore

Cos’è che vale nella vita, cosa dobbiamo tenere in conto, cosa abbandonare? Ci può accadere di dedicare una vita intera ad un progetto, (far carriera, far soldi, costruire una società, guidare una comunità…) per poi accorgerci di aver trascurato cose più importanti, cose che invece sarebbero state il nostro tesoro più prezioso, al momento del bisogno.

La Parola è quasi ossessionata dal mettere sull’avviso i suoi lettori: state attenti, potete confondere il male con il bene, potete far diventare il denaro il vostro Dio e allora ci sarà poco da fare.

Quando Samuele viene inviato da Dio nella dimora del pastore Jesse per scegliere il nuovo re di Israele, si genera una situazione paradossale. Jesse, inorgoglito dalla scelta del profeta manda a chiamare uno ad uno i figli e naturalmente parte dal più prestante, dal più forte, ma nessuno va bene a Dio. Samuele dopo aver esaminato gli 11 figli di Jesse, tutti robusti, guerrieri, chiede se non ne ha altri: sì certo, risponde il pastore, ce n’è uno, piccolo, è sui monti con le capre, ma non vale niente.

Chiamalo, gli risponde Samuele che poi ungerà il piccolo Davide come re d’Israele. E Davide abbatterà Golia, il gigante, lo abbatterà con la forza di Dio, con i doni che Dio gli ha dato e che distinguono l’uomo dal resto della natura.

Davide era lo scarto, il più piccolo e diventa il re: è una dinamica che spesso vediamo riproporsi alla nostra vista oscurata dalle lenti della mentalità corrente, per cui soltanto ciò che appare potente, forte, ricco val la pena di essere notato. E educhiamo anche i giovani a pensare così per poi lamentarci che hanno perso tutti i valori…

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