Papier, la galleria segreta per l’Arte di qualità (CulturE)

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Sabaudia è una continua scoperta. Non finisci mai di sorprenderti.

Sulle cronache rimbalza quando una vip, possibilmente a tette nude, viene paparazzata. Sabaudia oltre le dune a tratti ancora selvagge a volte ti fa respirare un vento culturale un po’ radical chic. Questa è la prima sensazione provata varcando la soglia della Galleria Papier in via Regina Elena, una via un po’ anonima, fuori dal circuito. Una via dove ci ‘devi andare solo se sai‘.

Ho scoperto questo tempio dell’arte grazie all’artista filosofo Rossano Cerroni. Appena entri nell’eleganza del luogo, la prima piacevole scoperta: il proprietario è un giovane, un giovanissimo ingegnere aerospaziale. Ha una formazione tutta scientifica, con la passione per l’arte: Matteo Pippa.

La galleria si caratterizza per la scelta di mostre di ‘alta qualità‘. Attualmente, fino al 16 agosto, puoi visitare Herbania, un titolo che evoca l’isola di Fuerteventura. Un omaggio alla natura, un tema che da sempre ha affascinato gli artisti dai graffiti nelle caverne alla street art sui vagoni delle metropolitane.

Tre artisti, tre storie, tre stili diversi si intrecciano nella galleria: il Vespignani, il Giorgi, il Palmieri. Tre concezioni di natura.

Il Vespignani si trasferì a Roma, vivendola anche durante l’occupazione nazista. Rappresentò la realtà crudele, sporca e patetica, lo squallore del paesaggio metropolitano. Ma anche l’intreccio tra la natura che si fonde con l’essere umano, i volti.

Il Giorgi invece negli anni 70 partecipa al ‘Collettivo‘ che discute di arte e politica, l’arte e la sua funzione sociale ed educatrice.

Il Palmieri ti rilassa con le sue distese di sabbia.

La galleria è aperta tutto il giorno, ma è al tramonto che magicamente diventa un cenacolo intellettuale. Un elegante prosecco e il Matteo ti spiega le tecniche, ti illustra le caratteristiche.

Circondata da esclusivi pezzi di antiquariato, argenteria respiri l’aria di un salotto culturale, incontri collezionisti, storici dell’arte, artisti, stilisti in un’anonima via di Sabaudia, che il giovane Matteo sta trasformando.

«L’Arte – è la missione di Matteo – deve uscire dai luoghi istituzionali, deve entrare in relazione».

 

 

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