I servi sciocchi della stampa davanti alla superbomba

Biagio Cacciola

Politologo e Opinionista

di Biagio CACCIOLA
Politologo, Opinionista

 

 

La carta stampata italiana, più di quella internazionale, versa in una crisi di copie vendute, sempre più clamorosa, ma soprattutto di idee e indipendenza. Paradossalmente era più libera e interessante all’epoca dell’esistenza dei giornali di Partito. Infatti la necessità di allontanarsi o avvicinarsi a quella o quell’altra parte politica, imponeva un obbligo di analisi e di reportage molto più attento al reale rispetto a quello di oggi.

Basta guardare come in modo tragicomico la stragrande maggioranza ha riportato l’esplosione delle superbomba americana Moab. Una bomba da 15 milioni di dollari che ha distrutto tunnel che i talebani avevano scavato insieme alla CIA in Afghanistan in funzione antisovietica. La notizia e’ stata riportata con la tipica stupidità dei servi a cui va bene tutto ciò che fa il loro padrone. Addirittura con le frasi di corredo del presidente americano sempre più interprete di un film tragicomico come il dottor Stranamore di Peter Sellers. Con tanto di bomba cavalcata dall’inquilino della Casa Bianca.

I grandi giornali italiani invece si sono lasciati andare ai peana tipici dei titoli dei quotidiani durante il regime fascista osannanti a Mussolini comunque e dovunque. Titoli comici a vederli ora, ma che riproducono la piaggeria del giornalismo italiano verso il potente di turno, ora americano.

Un gioco pericoloso fatto di un’escalation degli armamenti contro cui non passa giorno che non ci sia condanna del Papa. Poi però gli stessi giornali ci riportano, in modo ipocrita, i viaggi del Pontefice nelle periferie esistenziali e fisiche dell’umanità.

E’ cosi che il giornalismo dei ‘sepolcri imbiancati‘, anche in tempo di Pasqua, continua il suo lavoro per il male…

 

 

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