Quei dinosauri in via di estinzione che intervengono su tutto (di D. Facci)

Dinosauri in via di estinzione, che intervengono in maniera random su tutto senza dire nulla: e nel frattempo la provincia arranca in attesa di una strategia

Dario Facci

Direttore Responsabile La Provincia Quotidiano

Forse non è ancora ben chiaro ma il “tutto va bene, madama la Marchesa” non calza più al territorio della provincia di Frosinone.

Non va più bene cacciare la testa sotto al sabbia quando l’aria è appestata di veleni, non va più bene perdere tutte le partite nei confronti delle altre province, non va più bene il vassallaggio esasperato nei confronti di Roma, non vanno più bene il “pensiero piccolo” e il talento per la cura del proprio orticello.

Il nanismo delle idee e delle ambizioni, in sostanza, non può garantire più niente, neanche a chi nella mediocrità, finora, ha proliferato perché nano alto.

Giustamente l’idea del “Grande Capoluogo” avanzata da Unindustria sta facendo proseliti, desta interesse, fa discutere. Giustamente, a Patrica, il sindaco Fiordalisio insiste nella guerra all’aria appestata coinvolgendo i comuni circostanti e le autorità competenti. Giustamente la Procura della Repubblica ha avanzato un’offensiva senza precedenti contro gli inquinamenti. Giustamente il presidente di Federlazio è tornato alla carica sulla faccenda dei collegamenti lenti con la Capitale.

Vorremo dire che “giustamente” tutto questo e tanto altro compare nelle prime pagine dell’agenda politica che giace nelle stanze dei bottoni ma… niente.

L’iniziativa politica continua a disperdere le proprie energie in sporadici spari nel vuoto. Bada all’appariscenza del fuoco d’artificio, s’illude di salvarsi con la popolarità sui social, punta a racimolare i consensi con l’asfalto e i lampioni come negli anni Sessanta e ha la pretesa di presentarsi alla sfida elettorale più difficile degli ultimi decenni senza neanche un’idea in testa.

Dinosauri in via d’estinzione. L’estinzione colpisce inesorabilmente le specie che non hanno la possibilità o la capacità di adattarsi alle mutazioni ambientali. Ebbene: l’ambiente è mutato.

Le sfide della globalizzazione non perdonano, piccolo è brutto, l’orticello non sfama più.

Tanto per essere chiari non basta denunciare ogni giorno le defaillance della sanità, non serve a niente intervenire random sullo scibile umano, non ha alcuna penetrazione negli strati profondi dell’elettorato la fuffa delle promesse.

La competizione questa volta non è circoscritta al territorio, ha dimensioni allargate, necessita di vere proposte di sviluppo e tutto questo non può essere demandato solo alle visioni concrete che promanano dal pragmatismo imprenditoriale.

Detta brutalmente: fa ridere ascoltare ancora i magici slogan “fare rete”, “fare squadra” in sostituzione dell’abusata e morta sterile “sinergia”. La squadra ora ci vuole davvero se non si vuole soccombere, perché la partita è difficile e gli avversari, già da un po’, non fanno prigionieri.

E’ la politica che ora deve scendere in campo, perché da troppo tempo è in panchina se non, addirittura, in tribuna a litigarsi le maglie.

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