L’infantile ingenuità delle grandi donne (di M.R. Scappaticci)

Le donne sanno fare cose impensabili per un uomo, sanno amare come mai nessuno con estrema passionalità ma solo se vogliono. E hanno idee geniali. Ma cadono vittime della loro stessa ingenuità.

Maria Rita Scappaticci

Psicologa e blogger

Non è un caso che si racconti che sia stata Eva a mangiare la mela nel giardino dell’Eden durante la creazione del mondo.

Non ha resistito alla sua curiosità.

Sapeva che c’era qualcosa che non poteva assolutamente fare perché l’avrebbe messa in pericolo eppure non ha resistito alla bramosia di voler sfidare la sorte.

Ed è così che vittima ingenua della sua stessa intelligenza ha vissuto con mano le conseguenze del tragico gesto, trascinando con se l’intera umanità.

E se non ha saputo resistere ad una mela figuriamoci nella cultura moderna cosa può combinare se non ha consapevolezza del suo potere autolesivo col quale gioca a fare la regina.

Che Dio salvi le donne dalle proprie insicurezze per il benessere della società, si potrebbe invocare.

Belle ma per loro stesse mai abbastanza, intelligenti a livelli superiori e poco argute sulle cose semplici.

Mettono i tacchi alti ma cadono indossando le ballerine.

Le donne hanno grossi poteri emotivi e cognitivi, sanno fare cose impensabili per un uomo, sanno amare come mai nessuno con estrema passionalità ma solo se vogliono, e hanno idee geniali ma cadono vittime della loro stessa ingenuità.

Per questo una donna che ha un potere fa spesso passi falsi che la conducono ad essere messa da parte, perché non sa far valere fino in fondo tutta la natura.

Il mondo maschile, spesso le guarda quasi sollevato nel vederle in difficoltà perché dimostrano di essere umane e imperfette.

Un vero peccato perché alcune volte si butta all’aria tanta intelligenza perché si sa all’indole di una donna non si comanda.

Nelle diatribe di coppia per esempio sono sempre le donne a voler gridare vendetta laddove molto spesso è l’uomo a fare un passo indietro quasi spaventato da tanta cattiveria.

In questo caso, evidentemente, ci si riferisce chiaramente a situazioni dove si prescinde da violenza fisica e psicologica o patologie a carico dell’uno o dell’altro.

Si parla, invece, delle lotte tra marito e moglie, che se poi sfociano nei tradimenti, se l’uomo è la vittima va via in silenzio. Invece la donna medita vendetta.

Parliamo dell’animo di una donna qualunque che non recepisce quando esagera e butta all’aria la bellezza delle sue doti per rincorrere schemi infantili che usa nei modi e nei momenti meno opportuni.

Nessun intento è quello di colpevolizzare il mondo femminile ma semplicemente di renderlo consapevole di alcuni passaggi che mette in atto che non rendono giustizia alla stima che merita come conformazione cerebrale.

E non impareranno mai neanche a fare gruppo perché ognuna sa di cosa è capace l’altra. Ognuna conosce la propria dose di cattiveria nascosta dalla quale, se decide di agire, nessuno può essere salvato.