Se è la pancia a governare l’Uomo (di P.Alviti)

"Essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi" Significa che ci facciamo governare dalla pancia e ne siamo schiavi.

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Fatti furbo; non ti far mettere i piedi in testa; imbroglia, che tu importa? pensa alla salute e fregatene; ora devo badare soltanto a me; me lo merito… che gli altri si arrangino…

 

Quante volte sentiamo e diciamo queste frasi che ci fanno diventare insignificanti, incapaci di incidere sulla realtà,  e ci lasciano l’amarezza di constatare che le nostra vita è senza valore. E così ci arrabbiamo, siamo delusi.  Nessuno ci apprezza, se qualcosa ci va bene suscitiamo invidia, non riusciamo a creare relazioni amichevoli, anzi i nostri rapporti di lavoro, e anche quelli familiari diventano sempre più scostanti, a volte violenti. Negli altri vediamo sempre nemici pronti a sopraffarci. Fidarsi è bene… ma non fidarsi…

 

E’ perché siamo schiavi delle nostre piccolezze, delle nostre incapacità.

 

La Parola sintetizza tutte queste cose con un’espressione molto forte: hanno come dio (minuscolo) il loro ventre, non sono essi a governare il loro corpo, le loro passioni, i loro giochi, i loro divertimenti, le loro contese, i loro scontri, la loro avidità, ma ne sono invece invece schiavi. E’ il loro ventre a comandarli, non essi a decidere come comportarsi. E addirittura si vantano di avere il loro ventre come dio, ne sono soddisfatti, godono nello stare sempre tesi a guadagnare a prevaricare, ad imbrogliare, ad avere vantaggi, a ideare sotterfugi, a sfruttare le persone, a considerarle come oggetti da consumare… tutte cose  di cui invece dovrebbero vergognarsi.

 

E’ facile però non farsi dominare dal proprio ventre: è sufficiente ragionare con attenzione e capire che ciò che è onorevole, coraggioso, nobile, puro, giusto, vero… tutto questo ci fa grandi, non gli imbrogli.