Lella Bonaviri Osario: la donna che nacque più volte (Culture)

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

La location è la Villa Comunale di Frosinone, la rassegna di arte di Alfio Borghese, mentre al piano di sopra c’è Vittorio Miele, (leggi qui) al piano di sotto la mostra della pittrice donna Raffaella Bonaviri Osario, come se una magia avesse trasportato la palazzina di via Casilina Sud alla villa. Lo stesso intreccio di arte e letteratura. Al piano di sotto in via Casilina Sud a Frosinone viveva la famiglia Bonaviri. Viveva la donna che nacque più volte e in ogni nascita lasciò il suo segno.

 

 

La prima è quella narrata all’anagrafe. La seconda fu esplosiva, rimase per tre giorni sepolta sotto le macerie, solo la mamma continuava a cercarla, sentiva il suo lamento. E la seconda nascita impose delle scelte: per motivi di salute abbandonò gli studi artistici, ma non ha mai smesso di dipingere. La terza volta è nata a Sora, quando con la mamma e la sorella abbandonarono le certezze di un padre aristocratico, un sangue blu, per motivi religiosi. La quarta volta nacque su un traghetto per portare i suoi ”bimbi deficienti” in colonia, una giovane maestra con al seguito solo donne, porta i bimbi in quegli anni rinchiusi nelle classi differenziali in vacanza, in colonia in Sicilia .

 

Un’anticipatrice della ministra Falcucci, con quel viaggio inizia poi il suo viaggio d’amore con lo scrittore Giuseppe Bonaviri. Per comprendere la grandezza della donna, basta leggere il suo carteggio: da una parte le fitte lettere con il futuro marito ci fanno scoprire la donna all’avanguardia nella scrittura il suo”bacissimi”, bacchettato e ripreso dallo scrittore. Il rvb, tps, sigle oggi diffuse tra i giovani.

Dalle lettere emerge la donna di cultura che scopre a Roma i crepuscolari, li frequenta, carteggi con scrittori e scrittrici, di cui diventa la lettrice, la consulente. Pubblica anche lei un libro per la casa editrice Manni. Mostre a Roma, a Frosinone, alla Scogliera. Con gli anni diventa la moglie, la mamma, la nonna, eppure nella stanza tutta per se come direbbe la Virginia Woolf continua a dipingere e diventa la correttrice ufficiale degli scritti del Bonaviri.

 

La famiglia Bonaviri è entrata in ordine sparso nella mia vita. Prima il nonno e i nipotini in un parco giochi, poi la figlia, la psichiatra che mi ha aperto via Casilina Sud. Poi Emanuele, l’altro figlio, poi il genero. Solo alla fine ho scoperto lei.

Che distratta! In realtà lei c’era sempre stata, con un suo ruolo, con un suo impegno, con la sua storia, anticipatrice di un universo. Lei che negli anni 50 porta la Vespa, con il Bonaviri dietro (leggi qui), lei più grande di lui, che per prima lo invita a cena. Lei la protagonista del primo bacio, lei che pur avendone la possibilità non smette mai di insegnare nelle ”classi differenziali”.

 

Ad accendere la scintilla tra noi fu un articolo. Nel quale, per la prima volta esce ”la ragazza di Casal Monferrato” chiuso nel cassetto per cinquant’anni, per la gelosia della moglie.

Lei mi guardò ”ma che inedito?!“.

Con la sua sedia a rotelle si spinse verso la libreria. Prese la raccolta dove era stata già pubblicata la storia di Carla, la prima fidanzatina del Dottore. Spiegò il motivo della ristampa, invitandomi a leggere la prefazione. Era da poco morta la moglie di un loro amico, originaria di Casal Monferrato. Ricordava ogni particolare, ai miei occhi Donna Raffaella Bonaviri Osario ”nacque un’ altra volta”.

Blocco notes e penna, cominciai a scrivere ”Conversazioni con Donna Raffaella

 

Alla Villa di Frosinone si accendono i riflettori su un’ avanguardia, una donna straordinaria ad un anno dalla sua scomparsa: ”la donna che nacque più volte”.