L’uomo dei tetti (di F.Dumano)

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

di FAUSTA DUMANO
Scrittrice e insegnante
detta ‘Insognata’

 

 

​I tetti hanno sempre scatenato la fantasia nei bambini: la befana, dai tetti scendeva nel camino; la cicogna depositava bambini volando sui tetti. Ad Arpino vivevo in una casa fantastica: sopra la soffitta si accedeva al terrazzo, che dominava i tetti vicino.

Con una piccola acrobazia, dal terrazzo di casa mia potevi sederti sul tetto. Con mio cugino facevamo i turni per vedere arrivare mia sorella, mia cugina…

Sui tetti di Arpino ho visto camminare diversi uomini. Alcuni li ho ritrovati, tra quei comignoli e su quelle tegole, resi eterni dall’archivio di Piero Albery con le sue migliaia di fotografie. Tra quegli scatti, non solo uomini che camminano, ma anche chi dorme sui tetti per riposarsi… e non solo. Ricordi in bianco e nero…

Ricordi in bianco e nero… sul terrazzo di casa si stendevano i panni, una volta una folata di vento fece volare delle maglie. La donna di servizio in quel periodo si chiamava Giacinta: «tu sei leggera», mi mandò a prendere le maglie volate. Inutile raccontare la mia mamma… alla scoperta. Ma quello fu l’incipit della mia vita sui tetti.

Da ragazzina mi sentivo fortunata per quei tetti. La bambina è cresciuta, lasciando il posto ad una ragazza, attratta dalle montagne russe, dai facili entusiasmi. Su quel tetto ho portato amiche a fumare clandestinamente. Chi vorrà farà outing, ricordi in bianco e nero, outing lo faccio per me. Su quel tetto anche un bacio con il fascino del pericolo.

Coraggiosa di quel tetto sono sempre andata un pochino oltre, senza mai spingermi oltre. Non era la vertigine dell’alto a spingermi, ma la possibilità di dominare la realtà dall’alto.

Poi nel mio immaginario sono entrati gli uomini e le donne che protestano sulle tegole, per rivendicare il diritto al lavoro. I forzati della disoccupazione. Un periodo, una stagione, la protesta è stata sui tetti.

Nei ricordi in bianco e nero sui tetti sognavi l’impossibile, le stelle erano più vicine.

In Marocco, ricordi a colori, ho dormito nella terrazza proibita, circondata dalle stelle. Un artista ha installato 31 sculture di uomini nudi sui tetti a Hong Kong, Antony Gormeley voleva invitare a guardare, alzando la testa. Ricordi in bianco e nero, la vita è una fiaba del passato, dove potevi incontrare Aladino per viaggiare con il tappeto magico.

Oggi sui tetti si nascondono i cecchini, oggi sui tetti si consuma la disperazione. Sono cambiate le tegole.

Ricordi in bianco e nero, mi piacerebbe camminare nuovamente su quei tetti. Per sapere dove sarà arrivato quell’Uomo, camminando verso l’ignoto.

 

 

Foto: archivio Piero Albery, tutti i diritti riservati all’autore

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