Ansia da Smartphone (di R.Cacciami)

Rita Cacciami

Vice direttore L'Inchiesta Quotidiano

di RITA CACCIAMI
Vice Direttore
L’Inchiesta Quotidiano

 

I castelli con le carte da gioco. Un passatempo antico, ormai démodé. Eppure tanto utile. Gestire quell’architettura che saliva un piano dopo l’altro serviva a controllare l’ansia. Aumentando il livello di concentrazione. E anche quando tutto crollava giù, non era una sconfitta. Ma una sfida a ricominciare da zero e con maggior convinzione. Con più fiducia nel dominare il tremolio delle mani. Quelle stesse dita che molti anni dopo avrebbero ticchettato e digitato senza sosta. Notte e giorno. Accrescendo la propria ansietà. E sete di immagine. Senza tregua, in bagno e in cucina, sdraiati sul sofà o accucciati nel letto. Altro che castello. Con la fantasia e la prosopopea si costruiscono un Ponte sullo Stretto. Una Tour Eiffel digitale. Il macroscopico ego a dismisura espande il proprio potere territoriale. Fino ad accumulare seguaci. Insieme alla convinzione che si possano anche dilatare simpatia, intelligenza, cultura, professionalità. Senza capire che si tratta di tutt’altro, al pari di un’estrema unzione tecnologica e collettiva. Ma indietro non si torna, si possono solo peggiorare le cose. Fin dove lo consente la pubblica ovazione. O quella consorteria senza vincoli o confini che un minuto dopo l’altro osa sempre di più. E a profondità maggiori.

Un lutto inatteso e improvviso, che i familiari ancora ignorano, diventa ecumenico grazie alle condoglianze sbattute in bacheca.

Un parto, conclusione ideale di una gravidanza felice. E il cordone ombelicale appena tagliato finisce anche dall’altra parte del mondo. Così che i parenti dello zio Tom possano felicitarsi con la puerpera e il papà in camice verde e pupo in mano.

E poi ancora ecografie. Ingessature. Pre e post anestesie. Da far scolorire all’istante quei dilettanti di E.R. Se prima bastavano una foto e un timido commento, adesso si procede a gruppi. A forum. A squadroni. Più si è compatti, maggiore sarà il danno. Sicuri di essere il Verbo.

Incitare alla violenza, instillare dubbi e affondare. Far colare a picco è il dogma. Non c’è verso. La sindrome del social a tutti i costi e senza soluzione di continuità colpisce in massa adolescenza e terza età, ma la seconda rischia di finire dritta al dipartimento dell’Asl.

Sì, a curare la propria dipendenza da profilo allo specchio. Che mal si concilia con quello reale, ma ne è un prolungamento da utilizzare per il sesso virtuale. Fortuna che non sia idoneo a procreare. Per ora.

 

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