Tutta colpa del film (che ci facciamo nella mente) (di M.R.Scappaticci)

Maria Rita Scappaticci

Psicologa e blogger

di MARIA RITA SCAPPATICCI
Psicologa e blogger

 

I giochi virtuali, i film, le realtà create hanno un grosso potere di persuasione. Non ne siamo consapevoli eppure tendiamo a modificare i nostri comportamenti se ci esponiamo per molto tempo alla visione di target creati per questo. Come le pubblicità. Fanno leva proprio sull’immagine di scene positive e significative di ciò che vogliono suscitare nel pubblico.

Come può una realtà creata, fare leva sul nostro comportamento fino a modificarne le azioni e gli esiti?

L’immagine ha un potere enorme sul nostro cervello. Attraverso di essa siamo in grado di cambiare le nostre sorti, i nostri pensieri e il nostro approccio con la realtà.

Non ci rendiamo conto che alimentiamo le nostre paure. E le alimentiamo da ciò che, in fin dei conti, ancora non conosciamo. Ci spaventa il futuro, anche se non sappiamo come sarà. Semplicemente gli abbiamo già dato uno scenario ed un epilogo. Lo abbiamo già definito attraverso rappresentazioni realistiche, anche se frutto della nostra mente.

Il più delle volte diamo all’immagine una connotazione emozionale che corrisponde al nostro stato d’animo e all’approccio col quale affrontiamo la questione.

Se siamo spaventati dall’esame che abbiamo il giorno dopo, riusciamo ad immaginare che il professore ci farà le domande sulle quali non siamo preparati, faremo scena muta e saremo costretti a ripetere la prova lasciando l’aula tra la folla che ci guarda con sguardo inquisitore.

Ebbene sarà questo scenario che accompagnerà le successive 24 ore e influenzerà sicuramente la riuscita del nostro obiettivo.

Un videogioco può influenzare l’approccio dei ragazzi alla relazione. Se vedo e sono il protagonista di scene di guerra significa che la mia mente e la mia attività fisiologica percepirà aggressione, combattimento, e sarò vincente se riuscirò a fare fuori tutti gli avversari. In quel momento la realtà esterna non esiste.

Anzi sarà diversa anche quando avrò premuto il tasto off della consolle. Con la visualizzazione riusciamo ad influenzare il nostro sistema nervoso e fisiologico e più saremo in grado di calarci nella situazione esposta, maggiore sarà la modifica che otterremo da tale pratica.

Con questi presupposti, è facile comprendere quanto possiamo fare per aiutare noi stessi ad eliminare situazioni e pensieri negativi. Questa modalità non ha nulla a che fare con l’invenzione o la fantasia sebbene immaginare uno scenario futuro deve comunque fare riferimento a qualcosa di non ancora accaduto e quindi creato.

Significa lavorare sui processi cognitivi che sono in grado di agevolare il nostro senso di autoefficacia verso gli eventi.

 

 

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